sabato 29 dicembre 2012

2013.......................


Auguri.....
Il Circolo Arci Thomas Sankara riprenderà le proprie attività il 7 gennaio 2013.
Nel frattempo potete partecipare alle iniziative del Teatro Pinelli , guarda la programmazione https://www.facebook.com/notes/teatro-pinelli-occupato/programmazione-teatro-in-fiera-pinelli-occupato-dicembre-gennaio-/319166828197594.

Per ottenere un cambiamento radicale
bisogna avere il coraggio d’inventare l’avvenire
Thomas Sankara (1949-1987)
 
Caro/a socio/a,
nel farti gli auguri per capodanno vogliamo invitarti a trascorrere la notte di San Silvestro insieme al direttivo del circolo, al Teatro Pinelli Occupato.
Il programma della serata prevede alle 21.00 la cena sociale nei locali dell'Irrera a Mare (dentro la Fiera), e poi aspetteremo la mezzanotte lungo la passeggiata a mare per riappropriarci di uno dei luoghi più suggestivi della nostra città. Come nelle grandi capitali europee, la piazza diventa luogo di partecipazione e condivisione collettiva.
Sei invitato a portare qualcosa: cibo, bevande, musica, fiaccole, se lo vorrai. Comunque sarai il benvenuto! 
Dal 7 gennaio sono aperte le iscrizioni e le prenotazioni per:
Laboratorio di lingua tedesca
Serata araba per  il ciclo il mondo in tavola, venerdì 25 gennaio ore 20:30

lunedì 10 dicembre 2012

Sovetskaya Nostalghia!

Il secondo incontro del ciclo "Il mondo in tavola" (esperti madretavola presentano cene tematiche con approndimenti culturali) ci presenta una tipica serata del periodo "sovietico", con cibo e atmosfere culturali antecedenti al 1991.
 SOVETSKAYA NOSTALGHIA! culture gastronomiche dalle ex Repubbliche Sovietiche
AMBIENTAZIONE, FILM E MUSICA
VENERDì 21 DICEMBRE ORE 20:30
ingresso riservato ai soci arci (il socio può essere accompagnato da 1 familiare o dal partner non tesserato)
L'ingresso per i nuovi soci è di € 19,00, comprensivo di cena e tesseramento.
E' richiesta la prenotazione, (tutti i giorni dalle 18 alle 21) tel 0906413730 entro il giorno prima. 
La cena sarà servita ai tavoli è richiesta la puntualità, ingresso sino alle 21:15.

15 dicembre inziativa contro la manifestazione di Forza Nuova

l 15 dicembre 2012 i fascisti di Forza Nuova intendono sfilare per le strade del centro di Messina: un corteo regionale "contro l’europa delle banche e il governo delle tasse" si preparerebbe dunque a covare le 'uova di serpente' del pensiero autoritario nella pancia e nel cuore di una città stritolata dalla crisi - almeno in alcuni strati sociali, la cui estensione eccede forse i nostri strumenti di misurazione.
Una città umiliata dall’inadeguatezza dei suoi ceti dirigenti e ferita nei suoi legami sociali

dalle politiche di austerità imposte dal governo Monti (tramite plebisciti parlamentari che dovrebbero pur dirci qualcosa, sulla gravità della febbre della nostra democrazia).
Sottopelle, sottotraccia, oppure affiorando lì dove spesso non sappiamo riconoscerlo, un misto di paura, rancore e dolore sociale diventa, poco a poco oppure con brusche accelerazioni, senso comune: e quando le prospettive di futuro sono inghiottite da un presente che divora dignità e aspirazioni, ad un corpo sociale livido di fratture può succedere di tutto.
La crisi economica, il suo carico fatto pesare sulle spalle più fragili da chi detiene le leve del potere finanziario e delle politiche pubbliche, può essere un’occasione: un prisma attraverso cui guardare per ripensare molte cose.
Per riaprire una discussione collettiva su come stiamo e su come potremmo stare meglio.
Per scegliere con coraggio di non arrendersi a rapporti sociali segnati dal dominio di pochi e dalla soggezione di molti come ci si arrende di fronte ad una fatalità immodificabile.
Per cucire le tante solitudini dentro una trama collettiva che evochi e pratichi la possibilità di ribellarsi facendo vivere un’altra idea del mondo e delle relazioni tra le persone: lottando affinché gli studenti e le studentesse che hanno occupato le scuole e invaso le piazze, i lavoratori e le lavoratrici meridionali e migranti che rivendicano salario e rispetto, si coalizzino per far "pagare la crisi" a chi l’ha prodotta e non a chi la subisce quotidianamente.
Oppure può succedere che il paesaggio sociale che abbiamo provato a tratteggiare diventi il terreno di coltura di una semina cattiva – populista e xenofoba, sessista e omofoba. Il fascismo e il nazismo si sono insediati nel cuore dell’Europa, tra gli anni venti e gli anni trenta del 900, sfruttando proprio quel mix esplosivo che sono, insieme, la disoccupazione di massa, il senso di insicurezza diffuso e la recessione galoppante.
“Sei disoccupato, precario, sfruttato a lavoro oppure sul punto di essere sfrattato da casa? Tieni una clava, di ferro o di sillabe scandite in un coro razzista allo stadio, e puntala contro lo straniero che ti ruba il lavoro, contro l’omosessuale che mette in discussione l’ordine familiare tradizionale, contro ogni diversità che non è più una ricchezza ma un capro espiatorio a portata di mano su cui veicolare le tue angosce. Abbi paura dello zingaro sul pianerottolo della tua quiete e della tua inquietudine domestica, ma fregatene se il diritto al reddito e alla casa, la sanità e l’istruzione pubblica sono un privilegio per pochi e non un bene comune a disposizione di tutti e tutte – quale che sia la quantità di soldi nel portafogli, il colore della pelle, l’orientamento sessuale”.
Questa semina cattiva può attecchire, sedimentare, diventare contagiosa, sfigurare ulteriormente il volto delle nostre società. I codici culturali che la alimentano sono già in larga misura presenti e stratificati nelle politiche dei governi che criminalizzano i poveri, nella nostra assuefazione a quei lager che sono i centri di identificazione e di espulsione dei migranti, nel ‘’me ne frego” dipinto nelle facce di molti di fronte alle ingiustizie ed ai soprusi sui più deboli, nella gerarchizzazione dentro i luoghi di lavoro, nelle viscere dei nostri territori.
Questa ci pare essere, quotidianamente e non solo dentro un’occasione episodica, la posta in gioco. In che modo attraversare la crisi, in che modo lottare per uscirne.
Il 15 dicembre è una tappa di questa lotta.
Non possiamo accettare che lungo le vie della nostra città echeggino le parole d’ordine del sopruso e della sopraffazione - magari inframmezzate da qualche fragile, impettito, slogan contro gli stessi ‘’poteri forti’’ per conto dei quali, sempre, i fascisti di questo paese si sono mobilitati a seminare il terrore e la tensione come un argine contro le lotte sociali (contro la capacità di quelle lotte di modificare in meglio la quotidianità delle persone, diventando contagiose): piazzando bombe nelle stazioni, sprangando e talvolta uccidendo “ricchioni” e “tossici”, agendo da braccio armato a tutela di rapporti sociali diseguali e feroci.
Non possiamo accettarlo perché pochi giorni fa nel nostro paese un ragazzo di 15 anni, omosessuale, si è suicidato sotto l’urto di un’aria irrespirabile per i ‘’diversi’’: un’aria cattiva contro cui noi vogliamo dispiegare tutta la determinazione dei nostri corpi e dei nostri polmoni. E Forza Nuova, invece, nei suoi documenti, nei suoi volantini, nella sua pratica politica, afferma con violenza che l’omosessualità è una malattia da curare con una 'pedagogia' autoritaria e discriminatoria.
Non possiamo accettarlo perché dal tunnel della crisi si esce solo imboccando una strada diversa.
Per questo sentiamo di dover unire le nostre voci a quelle di chi in questi giorni sta chiedendo alle pubbliche autorità di vietare un corteo di chiara matrice fascista, dunque organicamente anti-costituzionale.
Per questo, soprattutto, rivolgiamo un intenso appello a tutte e a tutti coloro per i quali l’antifascismo non deve vivere dentro una dimensione ritualistica e cerimoniale ma dentro lo sforzo quotidiano di una lotta per l’uguaglianza, la giustizia sociale, la libertà - quella vera, che risiede nella partecipazione: non quella di plastica, e neppure quella servile.

Quel giorno riprendiamoci le strade, opponiamoci con un presidio alla lugubre sfilata di svastiche e croci celtiche, di ignoranza e pregiudizi.
Impegniamoci a colorarle con una street antifascista e antirazzista.

E, soprattutto, da qui a quel giorno lanciamo nel cuore della nostra città, sperando accada anche nelle altre città della nostra regione, una discussione aperta e franca sulla necessitata attualità dell’antifascismo oggi, al tempo della crisi. Una discussione collettiva sulla necessità di demistificare i codici culturali contro cui ci battiamo giorno dopo giorno, e di disinnescare con forza ed intelligenza, con duttilità ed intransigenza, tutte le iniziative che intendono riprodurli, alimentarli, eternarli.
No pasaran.
Laboratorio "Luogo comune"
Assemblea antifascista
APPUNTAMENTO SABATO 15 DICEMBRE PIAZZA CAIROLI 10:30 - 11:00
L' Arci si riconosce nei valori democratici nati dalla lotta di liberazione contro il nazifascismo, valori che trovano piena affermazione nella Costituzione repubblicana, così recita lo statuto della nostra associazione, scritto nel dopoguerra in risposta agli anni di dittatura fascista e alla repressione sfociata spesso nel sangue di migliaia di compagne e compagni, che durante il ventennio, operavano nelle società di muto soccorso da cui l'Arci ha avuto origine.
Il Circolo Arci Thomas Sankara sarà presente alla manifestazione "Non si torna indietro" organizzata in risposta al corteo di Forza Nuova a Messina, organizzazione di stampo neofascista, xenofoba e razzista, di sabato pomeriggio.

Aderisce alla manifestazione il Comitato Territoriale Arci Messina, che rappresenta le decine di circoli arci presenti nella provincia di Messina, presidi democratici per l'uguaglianza e la giustizia sociale.

Non possiamo restare in silenzio, ti aspettiamo per dire no AL NEOFASCISMO - AL RAZZISMO - ALLE CAMPAGNE DENIGRATORIE E VIOLENTE CONTRO GLI STRANIERI - A CHI SI OPPONE ALLA CONCESSIONE DELLA CITTADINANZA ITALIANA AI RAGAZZI/RAGAZZE DI ORIGINE STRANIERA NATI IN ITALIA - A CHI VUOLE RITORNARE AL CONCORDATO CON LA CHIESA DEL 1929 ED ANNULLARE LE BATTAGLIE DI LIBERTA' DELLE DONNE - ALL'OMOFOBIA - A UN'ORGANIZZAZIONE ILLEGALE CHE TRADISCE LA NOSTRA COSTITUZIONE I CUI FONDATORI SONO STATI CONDANNATI PER BANDA ARMATA ED ASSOCIAZIONE SOVVERSIVA

Perchè l'Italia rimanga un paese democratico

Street