martedì 16 ottobre 2012

Chiusura Sanatoria 2012



Un’occasione mancata
Dichiarazione di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci

Si chiude alla mezzanotte di oggi la procedura che avrebbe dovuto consentire l’emersione alle centinaia di migliaia di lavoratori stranieri che lavorano in nero. Il bilancio, sulla base della quantità di domande presentate (meno di 120mila), non può dirsi certamente positivo e fa parlare di ‘occasione mancata’, con conseguenze negative non solo per gli interessati, che continueranno nella loro condizione di irregolari, ma anche per le casse dello stato, visto il mancato gettito fiscale. Costi troppo alti, procedure complesse, requisiti impossibili e poca chiarezza hanno contribuito al mezzo fallimento di un provvedimento che in tanti attendevano.
La sua efficacia è stata sacrificata sull’altare degli interessi contrapposti della ‘strana maggioranza’ e persino la richiesta di allungare i tempi del provvedimento non ha avuto al momento alcun esito. Eppure  il parere dell’avvocatura dello stato che faceva un po’ di chiarezza su uno dei punti più controversi è arrivato soltanto a pochi giorni  dalla chiusura e quindi una proroga sarebbe più che giustificata.
Il risultato è che probabilmente nemmeno un quinto di chi avrebbe potuto accedervi ne ha usufruito, e quasi il 90% delle domande presentate riguardano lavori domestici e di cura, cioè quelle categorie di lavoratori per i quali non era richiesto il requisito del tempo pieno e i costi, rispetto ad altri tipi di lavori, decisamente
inferiore. Chi ci è riuscito, è probabilmente corso a farsi assumere in questi ruoli pur di ottenere la regolarizzazione, anche se probabilmente il suo lavoro reale è di tutt’altro tipo. Cose già viste nelle scorse regolarizzazioni, che avevamo puntualmente segnalato, ma che nessuno ha voluto prendere in considerazione.

Altro potente deterrente, come abbiamo più volte denunciato, è stata la prevista disparità di trattamento tra lavoratore e datore di lavoro in caso di non accettazione della domanda. Il secondo avrebbe rischiato al massimo una multa, mentre per lo straniero sarebbe scattata l’espulsione.


Ma da domani cominceranno le difficoltà per tutti. Saranno infatti pienamente operative le sanzioni introdotte dalla Direttiva europea n. 52, particolarmente severe nel caso venga riconosciuto lo sfruttamento. In questo caso il lavoratore che presenti denuncia a carico del datore di lavoro potrà ottenere il permesso di soggiorno per la durata del processo, un po’ poco per trovare il coraggio di una denuncia che potrebbe risolversi in un’espulsione.
Si sarebbe potuta affrontare questa nuova fase in un contesto  radicalmente diverso, con la maggior parte delle situazioni sanate. Così non si è voluto fare e a pagarne le conseguenze saranno come al solito i più deboli. Ci chiediamo, come in altre occasioni, il perché e a chi giova.
DATI DEL MINISTRO DEGLI INTERNI
DICHIARAZIONE DI EMERSIONE:
- Moduli inviati totali presentate in Italia  134.576
- Moduli inviati totali presentate in Sicilia 2272
- Moduli inviati totali presentate a Messina 762
 

Catania, 634
Trapani, 230
Agrigento, 257
Trapani, 230
Siracusa, 200
Caltanisetta, 149
Enna. 22

giovedì 4 ottobre 2012

Sanatoria 2012: Novità sulla definizione di organismi pubblici

 Oggi è stato divulgato il parere dell'Avvocatura  dello Stato sulla interpretazione dell'art. 5 del Decreto Legislativo n. 109 del 2012 sulla regolarizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori stranieri irregolari.
Maggiori possibilità, leggete attentamente le ipotesi....



Appello per la manifestazione nazionale del 6 ottobre



I venti di guerra soffiano nuovamente sul Mediterraneo; la Sicilia, da settant’anni occupata dall’esercito degli Stati Uniti, continua a subire un ruolo centrale nella strategia militare sia NATO che statunitense. A Niscemi proseguono senza sosta i lavori di costruzione del Muos, che attraverso le sue enormi parabole permetterà il flusso planetario delle informazioni militari; Sigonella
Capitale mondiale dei droni (Global Hawk, Predator, Reaper) è in prima linea nelle politiche di attacco, come avviene da tempo con le guerre in Iraq, Afghanistan, Libia, ecc.
Il Muos, in costruzione dentro la Sughereta di Niscemi, Sito di Interesse Comunitario, è nocivo per la salute dei siciliani; nel breve e medio periodo l’esposizione alle sue microonde provocherà gravissime patologie, come tumori di vario tipo, leucemie infantili, infarti, melanomi, linfomi, malformazioni fetali, sterilità, aborti, mutazioni de sistema immunitario ecc.; esso grava su un territorio già stuprato dal Petrolchimico di Gela e dalle 41 antenne della base della marina militare USA NRTF, operanti anch’esse all’interno della Sughereta, le cui emissioni elettromagnetiche violano sistematicamente, dal 1991, i limiti previsti dalla legge.
L’ambiente circostante l’installazione, per il raggio di decine e decine di km verrà progressivamente devastato e reso sterile, mentre l’agricoltura, patrimonio produttivo delle aree circostanti, subirà pesanti condizionamenti.
Il MUOS è capace di interferire con le strumentazioni tecnologiche dei voli civili sull’aeroporto di Fontanarossa (già sottoposto a servitù militare dalla vicina base di Sigonella); è la vera causa della mancata apertura dell’aeroporto di Comiso; è un ingombrante ostacolo per il rilancio dell’economia territoriale; è soprattutto uno strumento di guerra e di morte.
Noi, coordinamento regionale dei Comitati NO MUOS
  • vogliamo che si revochi immediatamente l’installazione del MUOS e che si smantellino le 41 antenne NRTF.
  • Vogliamo la smilitarizzazione della base americana di Sigonella, da riconvertire in aeroporto civile internazionale.
  • Vogliamo che il governo, che taglia le spese sociali aumentando ogni genere di tasse e imposte per salvare il capitale finanziario ed il debito delle banche, tagli invece le spese militari.
  • Vogliamo che la Sicilia sia una culla di Pace al centro di un Mediterraneo mare di incontro, di convivenza e di cooperazione tra i popoli.
Facciamo appello per una manifestazione nazionale su questi temi da tenersi a Niscemi sabato 6 ottobre con concentramento alle ore 14,30 presso SP10 Contrada Apa da dove un corteo sfilerà fino alla base NRTF; In serata ore 19,30 (concentramento largo Mascione) corteo in città con concerto e interventi in piazza V. Emanuele. 
Coordinamento regionale Comitati No MUOS