domenica 24 novembre 2013

Comunicato stampa n.3 Pala Nebiolo

PALA NEBIOLO  QUELLO CHE NON E’ STATO ANCORA DETTO

Convocazione di conferenza stampa del Circolo Arci Thomas Sankara - Messina


Il Circolo Arci Thomas Sankara convoca una conferenza stampa venerdì 25 ottobre alle ore 10:00, presso la propria sede in Via Campo delle Vettovaglie (ex Mercato Ittico), sulla questione del Pala Nebiolo. Il Pala Nebiolo è un impianto sportivo dell'Università di Messina, che come il Pala Spedini di Catania è stato adibito a struttura di accoglienza per i profughi provenienti da Lampedusa. 

Tema dell’incontro con la stampa:
 Rigetto da parte del Prefetto della richiesta dell’Associazione - ai sensi di legge autorizzata all’ingresso - di accesso alla struttura;
Condizione giuridica e materiale delle persone “ospitate” al Pala Nebiolo;
 Assenza di trasparenza nella gestione della struttura;
 Racconti degli “ospiti” del Pala Nebiolo che hanno chiesto assistenza al nostro sportello SOS diritti;
Presenza di minori all’interno della struttura.
Proposte su accoglienza e rispetto dei diritti umani.

Ai giornalisti presenti sarà consegnato materiale informativo e di approfondimento.


sabato 23 novembre 2013

Comunicato stampa n. 2 Pala Nebiolo

AVVISO PER LA STAMPA
Sottoponiamo agli organi di stampa cittadini l’esistenza della Carta di Roma siglata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (CNOG) e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) nel giugno del 2008, in risposta alle preoccupazioni dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) circa l’informazione concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti.


Il protocollo invita, in base al criterio deontologico fondamentale del rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati contenuto nell’articolo 2 della Legge istitutiva dell’Ordine, i giornalisti italiani, come riportato dal sito “Associazione Carta di Roma”: ad evitare la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte
A tutelare i richiedenti asilo, i rifugiati, le vittime della tratta ed i migranti che scelgono di parlare con i giornalisti, adottando quelle accortezze in merito all’identità ed all’immagine che non consentano l’identificazione della persona, onde evitare di esporla a ritorsioni contro la stessa e i familiari, tanto da parte di autorità del paese di origine, che di entità non statali o di organizzazioni criminali. Inoltre, va tenuto presente che chi proviene da contesti socioculturali diversi, nei quali il ruolo dei mezzi di informazione è limitato e circoscritto, può non conoscere le dinamiche mediatiche e non essere quindi in grado di valutare tutte le conseguenze dell’esposizione attraverso i media.


Gli articoli pubblicati a mezzo stampa e on line di questi ultimi giorni, spesso sono stati redatti senza tener conto delle linee guida della Carta di Roma. La pubblicazione di foto che permette l’identificazione  di potenziali “richiedenti asilo” mette a rischio l’incolumità degli stessi. Per questa ragione vige il divieto di comunicare alle rappresentanze diplomatiche dei paesi di origine la richiesta d’asilo, al fine di evitare ogni possibile rischio di ripercussioni successivamente a un ipotetico ritorno in patria. Così come sono reali le ripercussioni per i familiari rimasti in patria, che spesso si traducono in violenze e sequestri.

Ci auguriamo, che in futuro, la stessa sensibilità adottata nei confronti dei migranti residenti in città, così come la corretta diffusione di informazioni legate alla questione del campo rom di villaggio Fatima, possa essere adottata anche per i richiedenti asilo.


giovedì 14 novembre 2013

Messina in-accogliente

MESSINA IN-ACCOGLIENTE
“Siamo venuti qui perché nel nostro paese non potevamo vivere. Se veniamo qui e siamo trattati come prigionieri, è morire due volte...(frase di un cittadino eritreo richiedente asilo. 12 Ottobre 2013 a Palazzo Zanca;  Notte bianca per la pace e il No Muos)
Da un mese circa è stato istituito un “non -luogo”, cioè un “centro di accoglienza per richiedenti asilo” all’interno della palestra universitaria intitolata a Primo Nebiolo. Nonostante il 13 Novembre scorso la gestione del centro sia stata affidata ad un raggruppamento di imprese (Senis Hospes, La Cascina Global service, Sol. Calatino), che nel loro curriculum hanno la gestione di centri di detenzione per migranti ad oggi, la Prefettura non ha definito chiaramente la situazione giuridica della struttura, dove i migranti sono trattenuti in un regime di semi- detenzione. Già da due settimane il Prefetto Trotta ha inoltre annunciato la prossima creazione di una tendopoli nel campo di baseball del Pala Nebiolo.

Sebbene l’Arcivescovo di Messina sostenga che i migranti: “sono trattati in maniera adeguata”, le condizioni materiali dell’accoglienza all’interno del Pala Nebiolo sono insostenibili: abbigliamento inadeguato alla stagione, carenza di acqua corrente e calda, servizi igienici insufficienti ( solo tre bagni per più di 180 persone), assistenza sanitaria deficitaria.

I richiedenti asilo, presenti al Pala Nebiolo sono ostaggio di una gestione securitaria e solo dal 13 Novembre, dopo più di un mese, la Prefettura di Messina ha autorizzato l’ARCI ad accedere all’impianto sportivo per dare corrette informazioni ai richiedenti asilo sulla loro reale condizione giuridica e assistenza in tema di diritti. L' ACCOGLIENZA NON È UNA QUESTIONE DI ORDINE PUBBLICO, non spetta né ai prefetti né alle forze dell’ordine ma è compito dell'intera città e della sua amministrazione.

Pensiamo sia sterile contrapporre le esigenze degli alluvionati o dei senzatetto a quelle dei migranti, e a coloro che in città hanno voluto cercare nella crisi l’occasione per una guerra tra poveri,  ricordiamo che la storia mediterranea è storia di migrazioni e trae la sua ineguagliabile ricchezza dall'incontro delle culture e dei popoli. Vogliamo precisare inoltre, che le somme utilizzate dal Prefetto per costruire una non-accoglienza provengono in massima parte dalla tassazione dei permessi di soggiorno e dal contributo di mille euro istituito con la sanatoria 2012, soldi, quindi, presi dalle tasche dei migranti stessi e non dal Comune di Messina!
É proprio di questi giorni la dichiarazione dell’OSAR (Organisation Suisse d’Aide Aux Réfugés) secondo la quale l’Italia infrange i suoi obblighi internazionali con le lacune sistematiche del sistema italiano di ammissione per i richiedenti asilo e le persone con diritto di protezione. Sempre più l’Europa individua nell’Italia un Paese non in grado di fornire un’accoglienza dignitosa e rispettosa dei diritti umani.

Oggi più che mai sentiamo l'esigenza di mobilitarci per ciò che sta accadendo, e con l’appoggio dell’amministrazione comunale, che ha accolto le richieste del movimento antirazzista cittadino,  intendiamo dare forza ad una proposta alternativa ed impedire la creazione di una prigione a cielo aperto, in modo che i richiedenti asilo possano essere accolti anche in altre città all’interno del sistema SPRAR gestito dai comuni italiani in antitesi con la mancata accoglienza governativa.

Partecipa all'assemblea cittadina organizzata dalla V circoscrizione che si terrà giorno 15 novembre alle 17.00 presso l'istituto d'arte E. Basile (Annunziata), dove ci confronteremo con i rappresentanti delle istituzioni coinvolte, e prendi  parte alle mobilitazioni che seguiranno.
CIRCOLO ARCI THOMAS SANKARA - TEATRO PINELLI OCCUPATO

martedì 5 novembre 2013

Pala Nebiolo: Lettera al Sindaco Renato Accorinti e alla Giunta

Al Sindaco di Messina
Renato Accorinti

Alla Giunta Comunale

Oggetto: Pala Nebiolo.

Il prefetto di Messina Stefano Trotta ha formalmente istituito un non-luogo, un “centro di accoglienza  per richiedenti asilo”all’interno di una palestra universitaria intitolata a Primo Nebiolo, aperta il 9 ottobre per ospitare provvisoriamente, massimo 3-4 giorni, un gruppo di 53 persone, prevalentemente eritrei, provenienti da Lampedusa. Il 5 novembre sono 182 le persone dentro la palestra; Eritrea, Togo, Gambia, Egitto, Somalia, Ghana le nazionalità accertate.
Una prima valutazione sul PalaNebiolo attiene alla sua natura giuridica:  è stato di fatto creato un centro di “accoglienza per richiedenti protezione internazionale”, senza decreto ministeriale e senza i  requisiti minimi di legge. In seguito, il prefetto Stefano Trotta ha emanato, il 30 ottobre, un avviso pubblico per nominare l’ente gestore del Pala Nebiolo o di altra struttura in fase di individuazione che scadrà il 12 novembre, e il ’1 novembre,  ha diramato un comunicato per evidenziare la ricerca di aree pubbliche, dove allocare una tendopoli.
Le caratteristiche di non-luogo permangono anche nella scelta di non  definire la natura giuridica del centro nell’avviso pubblico: non è chiaro se verrà istituito un CARA Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo o un Centro ai sensi della legge Puglia, che dovrebbe, invece,  avere carattere di temporaneità e provvisorietà.
Le condizioni materiali dell’accoglienza sono al di sotto degli standard minimi: presenza di  malattie infettive come la scabbia, persone a piedi nudi e con abbigliamento inadeguato al clima autunnale, brandine senza materassi, insufficienti impianti igienici e livelli di pulizia. Una situazione non rispettosa dei diritti e della dignità della persona, che  configura dei trattamenti inumani e degradanti, per cui l’Italia è già stata condannata dagli organismi internazionali.
Il sistema dello SPRAR, vittima di tagli indiscriminati, si regge sull’ autonomia e inclusione sociale dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e, come tale,  si pone agli antipodi delle scelte governative di creare dei  “non luoghi”. A fronte di uno Sprar impoverito, la precedente esperienza dei provvedimenti governativi per l’emergenza Nord africa, hanno fruttato al sistema della Protezione Civile, milioni di euro, spesi  per il  mero sostentamento materiale.
Il 15 ottobre 2013 il governo ha emanato il decreto legge n. 120 che garantisce 210 milioni di euro alle “esigenze straordinarie connesse all’eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazionale”. Detta somma,  verrà recuperata, in massima parte, dalla tassazione dei permessi di soggiorno e dal contributo di mille euro istituito con la sanatoria 2012 e le  risorse così reperite  potrebbero essere investite nell’inclusione sociale dei migranti e nel welfare.
I richiedenti asilo potrebbero, invece, accedere allo SPRAR, il sistema di accoglienza e protezione gestito dai Comuni Italiani attraverso l’ANCI. Il Comune di Messina ha inoltrato il 19 ottobre richiesta di accesso al sistema esprimendo la scelta politica dell’accoglienza non securitaria,  e della non criminalizzazione dei migranti conforme ai principi che hanno contraddistinto la nuova politica di codesta Giunta.

Al circolo Arci Thomas Sankara è stato negato l’accesso alla struttura, nonostante i richiami alla normativa nazionale ed europea per garantire un’informazione giuridica neutrale e tutelare le categorie vulnerabili, e l’accesso al Pala Nebiolo è off limits sia per la Comunità di S.Egidio che per la Comunità Islamica che ne hanno fatto richiesta, al fine di lenire le condizioni materiali e spirituali degli ospiti.
Nonostante il divieto, lo sportello SOS diritti dell’Arci è riuscita ad incontrare un numero consistente di richiedenti asilo, organizzando assemblee, dentro e fuori la propria sede, e colloqui individuali. Abbiamo riscontrato, tra l’altro, la mancanza di consapevolezza tra le persone incontrate sul proprio status giuridico, la presenza di minorenni per i quali abbiamo richiesto, in Questura,  l’accertamento dell’età.
Il Comune di Messina si è opposto alla realizzazione della tendopoli, ma ora è necessario fermare l’istituzionalizzazione di un “centro”  dove sono stati trasferiti negli ultimi giorni migranti che,  intercettati in mare da “Mare Nostrum”, sembrerebbero essere arrivati direttamente dallo sbarco. Un luogo, quindi, dove attendere anche un probabile rimpatrio coatto.
Il 5 novembre realtà tra loro diverse ma accomunate dalla stessa contrarietà ai fatti del Pala Nebiolo si sono riunite in assemblea e hanno condiviso un programma comune di mobilitazione. Una mobilitazione dal basso che invita i rappresentati istituzionali, sindaco ed assessori, a sposare e sostenere il percorso individuato (sit in venerdì 8 novembre ore 16:00 di fronte Prefettura, assemblea cittadina nella 5° circoscrizione, perfomance e letture pubbliche, manifestazione cittadina) contribuendo con scelte politiche che possano coinvolgere anche i piani nazionali e ministeriali. 
Le realtà collettive e individuali firmatarie richiedono l’attivazione urgente di un tavolo di confronto sulle tematiche illustrate.
Messina, 5 novembre 2013
Circolo Arci Thomas Sankara
Centro Islamico di Messina
Comitato Territoriale Arci Messina
Amnesty International – Messina
Teatro Pinelli Occupato
Comunità Di Base Messina
Gruppo tematico Immigrazione - Cambiamo Messina dal basso
Alessia Alessi Consigliera V Circoscrizione
Francesco Mucciardi Consigliere V Circoscrizione
Santino Bonfiglio Consigliere IV Circoscrizione

Federazione dei Verdi - Messina
Arcigay Messina