

BUONE FESTE!!
Permesso di soggiorno subito! Subito! Sanatoria per tutti! Parole scandite con rabbia da duecento e poi trecento e poi cinquecento, infine mille cittadini, pochissimi dei quali con diritto di voto, la maggioranza meceti, i più con un limitato diritto di circolazione, condizionato dalla propria nascita in un paese straniero. Un corteo di migranti per le vie del centro cittadino, mentre i “messinesi di origine controllata”, guardano attoniti, fermandosi in silenzio ai bordi della strada oppure, richiamati dalle voci, escono fuori dai negozi e si domandano: Ma che vogliono? E' una rivolta?. E' la prima volta che degli stranieri “osano” sfilare in corteo per rivendicare i propri diritti e portare nel salotto buono di piazza Cairoli un così inusuale protagonismo. Il corteo è una tappa significativa per la rivendicazione dei diritti dei cittadini migranti, costruita attorno alla campagna “Siamo tutti sulla gru!”, promossa dalla Rete Antirazzista Messinese. La RAM nasce dalla volontà del Circolo Arci Thomas Sankara di costruire un fronte di opposizione sociale al diritto speciale per i migranti, per far riemergere quel movimento di militanza creatosi attorno alla vicenda della Cap Anamur, che lanciò un'offensiva non violenta a tutte le forme di detenzione amministrativa. Nella giornata di mobilitazione nazionale del 20 novembre, “Siamo tutti sulla gru!” ha promosso un sit-in in prefettura con la consegna di un documento per richiedere la convocazione di un tavolo tecnico per la sanatoria, per la concessione di un permesso per i truffati (umanitario o di protezione sociale) e la denuncia di gravi violazioni a Messina di diritti garantiti dalla legge, in relazione all'unità familiare ed ai diritti sociali. Successivamente si sono tenute assemblee all'Arci e dentro il Rettorato occupato per scegliere le forme di solidarietà con i migranti di Brescia e Milano, e lanciare la campagna provando ad unire la protesta contro la sanatoria a quella degli studenti e dei ricercatori dell'università. Proteste, ambedue, basate sulla critica del modello neoliberiste e della precarietà. Un corteo senza bandiere ha sfilato quindi il 5 dicembre: uomini e donne, bambini, intere famiglie, un blocco “intercontinentale” insieme agli indigeni, tutte e tutti rappresentati esclusivamente dai propri corpi, senza ulteriori identità se non quella di essere umano, con eguali diritti e aspettative. Davanti il palazzo municipale, poi, la scelta di un sit-in, per sottolineare le difficoltà oggettive nel diritto all'abitare per i migranti ed i rom, con la costruzione simbolica di una casa di cartone con su scritto: “Se a questa la mia casa non somiglia, allora io perdo la mia famiglia”. Infine, al grido di “vergogna,vergogna”, il corteo ha raggiunto il Tribunale, dalle cui scale i migranti hanno chiesto giustizia. Alla conclusione del corteo, dentro il Rettorato, cena sociale arabo-siciliana e musica dal vivo per un métissage che ha messo insieme hip-hop messinese e tradizioni arabe.
Partenza da Piazza Antonello, Via Cavour, Via Tommaso Cannizzaro, Piazza Cairoli, Via Garibaldi, Piazza Municipio (sit-in), Via Garibaldi, Via Tommaso Cannizzaro, Tribunale. Al termine del corteo sono previsti interventi e performance + cena sociale con gli studenti che hanno occupato il rettorato.
Cittadini migranti discriminati nel loro diritto all’unità familiare, al diritto alla libertà di movimento, al diritto di fare rientro nel paese di origine, perché centinaia di persone di questa città sono ridiventate prigioniere della nostra Repubblica. Infatti, le lavoratrice e i lavoratori migranti che sono state/i sottoposte/i al foto segnalamento ed hanno effettuato la convocazione in questura, aspettano da troppi mesi il rilascio del permesso di soggiorno, unico titolo necessario per uscire e rientrare dal’Italia e dallo spazio Schengen, non avendo sul passaporto alcun visto d’ingresso.
I solleciti già presentati all’Ufficio stranieri della Questura di Messina, non risolvono ovviamente un problema di carattere generale, che non è stato affrontato dal Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, organismo che dovrebbe garantire i principi della trasparenza, della sussidiarietà, e dei tempi certi della conclusione delle pratiche amministrative, anche per il rilascio del permesso Ce per soggiornati di lunga durata, del permesso art. 19, del nulla osta al ricongiungimento familiare, trattate dalla Pubblica Amministrazione con tempi e modalità che contrastano con la normativa vigente.
Cittadini migranti relegati dalla legge in una condizione di “clandestinità” hanno espresso fiducia nello Stato, in un testo di legge la 109/2009, i cui motivi ostativi alla definizione positiva della pratica sono stati “reinterpretati” da una circolare emanata il 17 marzo dal Ministero dell’Interno, ben sei mesi dopo l’invio delle istanze.
Il rigetto delle istanze da parte dello Sportello Unico Immigrazione, che ha colpito decine di migliaia di stranieri in Italia, è la causa delle proteste eclatanti di Brescia e Milano, scelte estreme che dovrebbero parlare alle coscienze silenti di coloro che hanno accettato e voluto l’introduzione di un diritto speciale per i migranti.
Anche nella nostra città, numerosi migranti sono caduti nelle maglie della criminalità, molti sono i truffati da datori di lavoro che in cambio di ingenti somme di denaro, hanno presentato istanza di emersione. Datori di lavoro, che però non avevano i requisiti di legge, oppure hanno interrotto il rapporto di lavoro prima della convocazione al SUI, o addirittura hanno falsificato le istanze ed in ultimo hanno presentato decine di istanze per poi sparire nel nulla.
Auspichiamo che in questo caso non sia il migrante ad essere incriminato, poiché è stato lo stesso meccanismo della sanatoria ad aprire il mercato criminale della compravendita dei contratti, costringendo operai,commercianti,camerieri a trasformarsi in lavoratori domestici.
Alla luce di queste osservazioni
Chiediamo
l’istituzione di un tavolo istituzionale con Prefettura, Sportello Unico Immigrazione e Questura per valutare il rilascio di un permesso umanitario e di protezione sociale per coloro che hanno avuto un diniego dal SUI e abbiano le caratteristiche per la concessione e per valutare il rilascio di un permesso per attesa occupazione negli altri casi , ovvero quando il datore di lavoro ha comunicato l’interruzione del rapporto di lavoro prima della convocazione;
la convocazione urgente del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, su sollecitazione del circolo Arci Thomas Sankara, componente del Consiglio per l’Immigrazione, per affrontare i ritardi nella consegna dei permessi di soggiorno e confrontarsi sulle procedure utilizzate nella definizione delle pratiche relative a status permanenti : permesso Ce per soggiornati di lungo periodo, carta Ce per familiari di cittadini europei; a soggetti in espellibili : titolari di protezioni internazionali e famigliari di cittadini italiani, al rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare.
La Rete Antirazzista Messinese prosegue la propria campagna contro la “sanatoria-truffa” ma siamo certi che Lei darà seguito alle nostre richieste. 29/11/2010
Oltre 200 persone, la maggioranza migranti, hanno partecipato al sit-in di sabato 20 novembre di fronte alla Prefettura, indetto dalla Rete Antirazzista Messinese per protestare contro la sanatoria-truffa. I manifestanti hanno affollato Piazza dell’Unità d’Italia per rilanciare i punti della mobilitazione sociale che, ormai da giorni, sono al centro delle rivendicazioni dei migranti di tutta Italia:
Domenica 14 novembre si è tenuta in contemporanea con l’assemblea nazionale antirazzista indetta dal Comitato Immigrati sotto la Torre di Via Imbonati a Milano, un’altra assemblea al circolo Arci Thomas Sankara di Messina promossa dall’Arci insieme alla RAM (Rete Antirazzista Messinese) con la partecipazione attiva di numerosi migranti e cittadini italiani per denunciare il meccanismo criminalizzante della sanatoria 2009 ed informare sui fatti di Brescia e Milano. In solidarietà ai ragazzi saliti sulla gru a Brescia si svolgerà il 20 novembre una giornata di lotta in ogni città d’Italia, hanno già aderito oltre Messina, Brescia, Milano, Parma, Trieste, Bologna, Vicenza, Padova, Massa Carrara, Bergamo e Genova, con la seguente piattaforma:
Nel tardo pomeriggio di ieri, al termine di una manifestazione molto partecipata per esprimere sostegno ai quattro immigrati sulla gru di via San Faustino, alcune decine di persone totalmente estranee al presidio nei pressi della gru, sconosciute a noi e a tutti i partecipanti al presidio, all’improvviso e all’insaputa degli altri manifestanti, hanno per pochi minuti tentato di sfondare il fitto dispositivo di polizia e carabinieri che all’altezza della chiesa di San Faustino impedisce di avvicinarsi alla gru. L’unico risultato concreto ottenuto da chi ha compiuto quest’azione è stato lo scatenare altre cariche di polizia, dopo quelle che senza alcun motivo le forze dell’ordine avevano compiuto già lunedì 8 novembre. Anche ieri nel corso delle cariche polizia e carabinieri hanno operato fermi e pestaggi indiscriminati, che sono documentati dalle immagini video a disposizione di tutti. Non ci risulta che nel corso di questi fatti cose o vetrine abbiano subito danneggiamenti. Gli attivisti del presidio hanno fatto tutto quanto era nelle loro possibilità per riportare la calma fra i numerosissimi partecipanti in quel momento, mentre i pochi autori del tentativo di sfondamento subito fallito si stavano già dileguando. Ci sono volute decine di muniti e tanta fatica per riportare la calma. Soprattutto perché la tensione, anche tra i migranti, è oramai a un livello molto elevato. La responsabilità totale dell’innalzamento costante della tensione in tutti questi giorni è da attribuire al ministro degli Interni, all’Amministrazione comunale di Brescia, al Prefetto, ai più alti dirigenti della Questura di Brescia. Alla mancanza di qualsivoglia risposta positiva alle richieste dei migranti sulla gru da 15 giorni, si aggiunge il fatto, di inaudita gravità, che da giorni quelle quattro persone sono tenute in condizione di isolamento pressoché assoluto. Un vero e proprio stato d’assedio imposto dalle autorità appena elencate. Uno stato d’assedio che impedisce ai migranti sulla gru persino di comunicare con l’esterno, di ricevere una visita medica, indumenti. Di fatto, viene costantemente ostacolata e spesso impedita anche per più giorni consecutivi la stessa fornitura di cibo. Vengono tolte condizioni vitali che non possono essere negate a nessun essere umano, nemmeno in situazione di guerra. Contro quelle quattro persone, la loro dignità e il loro coraggio, è in atto una pressione talmente forte da diventare vera e propria vessazione. Siamo sulla soglia della barbarie. E la barbarie è impossibile da governare, per chiunque. Chiediamo con forza a tutti coloro che possono intervenire di muoversi con la massima urgenza per contribuire alla reale rimozione di questo stato d’assedio. Rinnoviamo a tutti e tutte l’appello a continuare con la massima partecipazione il presidio di sostegno in via San Faustino. Non lasceremo mai soli i ragazzi sulla gru. La loro lotta è la nostra lotta. Associazione Diritti per Tutti
Il circolo Arci “Thomas Sankara” partecipa alla seconda edizione di “Assaggi di Realtà”, la rassegna del cinema documentario organizzata dal Cineforum Don Orione, che si è aperta ieri al cinema Lux. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Arknoah e patrocinata dall’Assemblea Regionale Siciliana e dalla Federazione Italiana dei Circoli del Cinema, si snoderà lungo due settimane, dal 4 al 19 novembre. L’obiettivo è creare uno spazio di dibattito, moderato per l’occasione dai giornalisti Luciano Fiorino ed Elisabetta Reale, che stimoli la cittadinanza ad intervenire sui temi oggetto dei cortometraggi. Due le sezioni previste dalla rassegna: “Assaggi di Realtà” e “Premio Maestri del cinema documentario”. La prima prevede la proiezione di una serie di documentari di argomento sociale che verranno trasmessi per tre giovedì consecutivi, alle ore 20.30, presso i locali del cinema Lux. Ieri sera è stato proiettato il documentario “I love Benidorm”, di Gaetano Crivaro e Mario Romanizzi, cui è seguito un approfondimento sulla cementificazione selvaggia, sulla difesa del territorio e sui modelli di sviluppo per Messina. Giovedì 11 sarà la volta di “Goor”, una docu-fiction sull’odissea di venti immigrati realizzata da Alessandro De Filippo, al termine della quale si terrà un dibattito sul tema “Migranti e integrazione, la cultura del pregiudizio e il pregiudizio della cultura”, a cui prenderanno parte il vice-presidente del Circolo Arci “Thomas Sankara”, Patrizia Maiorana, e il presidente dell’Associazione Rom “Bakthalo Drom”, Isuf Ferizaj. Il 18 novembre, infine, verranno proiettate una serie di riprese documentaristiche sull’alluvione che il 1° Ottobre 2009 ha colpito la zona sud di Messina. La sezione “Premi Maestri del cinema documentario”, che è invece un’assoluta novità di quest’edizione, assegnerà due premi speciali a due registi che, per motivi diversi, sono meritevoli di considerazione. Si tratta del trentatreenne palermitano Gaetano De Lorenzo, autore di documentari nei quali racconta di assortite vicende umane, colte nella loro originalità, e di Francesco Alliata, che riceverà il Premio alla Carriera. L’ingresso alle proiezioni della sezione “Maestri del cinema documentario” è completamente gratuito, mentre per accedere ai singoli eventi di “Assaggi di Realtà” il costo è di 7 euro. La prevendita è attiva presso il cinema Lux. Per maggiori informazioni sul programma della rassegna è possibile contattare: assaggidirealta@gmail.com
Riprende l'attività annuale della Scuola di Lingua e Cultura Araba. Sono aperte le iscrizioni al corso di 1° livello. Si apprenderà l'alfabeto, lettura e scrittura, e la lingua della vita quotidiana. Si conosceranno le tradizioni e le ricorrenze del mondo arabo, con particolare riferimento alla Palestina..jpg)
Anche a Messina il 24 settembre si promuove il Clandestino Day, iniziativa lanciata dal settimanale Carta e che ha mosso i primi passi nel 2009. La giornata di approfondimento e mobilitazione intende svelare le contraddizioni di una politica che genera discriminazione e violenza razzista, perché introduce l’uguaglianza migrante irregolare=clandestino=criminale. Infatti nel settembre 2009 in 60 città 500 organizzazioni diedero vita al Clandestino Day proposto da Carta. I motivi e le modalità che spinsero alla riuscita di quella giornata permangono ed anzi lo scenario sociale e culturale mostra un’Italia ancor più “imbarbarita” ed intollerante. Reato di clandestinità, prolungamento della detenzione nei Cie, respingimenti in mare, violazione del diritto d’asilo, sanatoria-truffa, permesso di soggiorno a punti, tetto scolastico, sono tutti tasselli di questo nuovo razzismo, istituzionale e popolare, a cui vogliamo opporci. Come risposta a questo clima insopportabile cresce, spesso invisibile agli occhi dell’informazione ufficiale, una società aperta, accogliente, solidale e sempre più meticcia. Il 24 settembre è un giorno nel quale ognuno di noi si dichiara clandestino. La sanatoria di settembre 2009, o meglio l’emersione contributiva per i lavoratori domestici, che dava la possibilità ai datori di lavoro di regolarizzare rapporti “in nero” di lavoratori stranieri, ma anche italiani, - non sono mai stati ufficializzati dal ministero dell’interno i dati riferiti ai lavoratori italiani, se mai ce ne fossero stati – garantiva nel testo di legge la sospensione di tutti i procedimenti civili e penali al datore di lavoro ed al lavoratore e il divieto di espulsione del migrante irregolare. Irregolare perché il sistema di ingresso in Italia, regolato dalla emanazione dei decreti flussi, è anacronistico, demagogico e fallimentare, pretende di regolare il mercato di lavoro con la chiamata da parte del datore di lavoro di un lavoratore che vive e risiede nel proprio paese, forse, perché lo ha conosciuto nella sua ultima vacanza in Perù. Nella realtà, nessuno assume a scatola chiusa un lavoratore e il decreto flussi ha sempre rappresentato una non troppo nascosta sanatoria, solo che è riservata a pochissimi fortunati, a causa delle quote decise annualmente che non rispecchiano neanche lontanamente i bisogni del mercato del lavoro. Così si continua a lavorare in nero, senza permesso di soggiorno, senza diritti, senza sicurezza. Nel 2009 erano presenti in Italia oltre seicentomila stranieri privi di permesso di soggiorno, mentre l’ultimo decreto flussi era stato emanato nel 2007 e quello del 2008 prendeva in considerazione le istanza dell’anno precedente. Così l’ipotesi di una sanatoria rappresentava per queste persone quasi un risarcimento per gli anni di attesa, l’unica possibilità appunto di regolarizzare la propria posizione per difendersi effetti vergognosi del pacchetto sicurezza. Ma la legge 102/2009 ha regolamentato l’accesso solo ai lavoratori domestici, per accontentare, si è detto, le famiglie italiane che non possono fare a meno della colf filippina piuttosto che del badante cingalese, facendo diventare di fatto “criminali” i lavoratori dell’edilizia, del l’agricoltura, della ristorazione, del commercio, insomma, solo quelli che servono a supportare le famiglie che con il loro lavoro si sono di fatto sostituiti al “welfare” poiché non esiste alcun aiuto concreto alle famiglie. Una scelta che è figlia di una norma discriminante e richiama l’immagine coloniale dello straniero come personale di servitù. Ciò ha costretto gli operai, i cuochi, i venditori ambulanti a trasformarsi in colf, vittime del mercato dei contratti spesso in mano alla criminalità organizzata. Nonostante tutto, comunque ribadiamo che il 30 settembre 2009, data ultima per l’invio dell’istanza, sono pervenute circa trecentomila domande e sono stati versati nelle casse dello stato 154 milioni di euro in contributi previdenziali e marche da bollo, una cifra significativa in una fase di crisi economica e di deficit dello stato. Ma l’epilogo è ancor più amaro dei presupposti razzisti dell’art. 1 –ter, perché nonostante l’emersione fosse preclusa solo ai lavoratori domestici, già espulsi per gravi motivi di ordine pubblico e sicurezza nazionale e che avevano commesso rilevanti reati penali , una circolare del ministero dell’interno di aprile 2010 ha sbarrato la possibilità ai migranti oggetti di condanna per l’inottemperanza all’ordine di lasciare il territorio. Ma la “sanatoria” non doveva regolarizzare i “clandestini”? Così dovrebbero arrivare sulle teste dei loro datori di lavoro come una spada di Damocle tutte le ricadute civili e penali per l’impiego di lavoratori stranieri irregolari e per i lavoratori la condanna per il reato di clandestinità e il provvedimento di espulsione. Il reato di non “ubbidienza” al provvedimento di espulsione, che continua ad essere un procedimento amministrativo, è stato istituito dalla Bossi Fini e per molti giuristi non dovrebbe costituire reato e non può in alcun modo essere paragonato a reati gravi. Ad un anno di distanza, oltre centomila lavoratori migranti sono in attesa di conoscere il loro destino, anche coloro che magari hanno interrotto il rapporto di lavoro, semplicemente perché l’anziano che accudivano è morto o i bambini da assistere adesso vanno a scuola. Ma senza la firma del contratto di soggiorno da parte del datore di lavoro che ha fatto istanza, si ricomincia daccapo, il migrante “clandestino e criminale”, magari cambierà anche domicilio, trasferito coattivamente in un centro di detenzione ed identificazione recluso per 6 mesi .
La mostra Cento illustrazioni per i bambini di Gaza promossa da Arci Messina è allestita nella location della Galleria Orientale Sicula in via Mario Giurba 27, con vernissage venerdì 24 settembre alle ore 19 con degustazione di dolci arabi palestinesi, sarà fruibile sabato 25 settembre dalle ore 17 alle 20,30 e domenica 26 settembre dalle ore 10 alle ore 13. "Cento illustrazioni per i bambini di Gaza" è stata inaugurata a Milano il 2 Febbraio 2010, dove sono stati raccolti fondi per 7.000 euro, che hanno permesso l'adozione a distanza di 12 bambini e bambine orafani e orfane di guerra. La mostra è stata a Catania, Palermo e sarà a Messina,.Acquedolci ( 3 - 13 Ottobre) e dal 22 ottobre a Torino. Il numero degli illustratori e pittori aderenti è a fisarmonica diminuisce e aumenta ad ogni tappa. Finora i partecipanti sono arrivati a 150 tra cui figura anche l'illustratore di Repubblica, Giovanni Allegra. I quadri di Dario Fo, Vauro e Staino andranno in dono all'Associazione Najdeh a Gaza e non sono cedibili. Nel 2011 la mostra girerà nel centro Italia, Roma, Napoli, Firenze e Bologna. A Roma sarà invitata la presidente del Najdeh, Nawal Doghme. Il progetto di sostegno ai bambini palestinesi "Ore felici", ideato dal circolo Arci Mediterraneo di Acquedolci (ME) comprende oltre la mostra itinerante "100 illustrazioni per i bambini di Gaza un Campeggio di Solidarietà, iniziativa di Turismo Responsabile e Solidale sostenuta da Arci Turismo ( www.camposolidarieta.it ). All'inaugurazione prenderanno parte Carmen Cordaro (Arci Messina) che spiegherà l'intervento dell'Arci, Farid Adly (Circolo Arci Mediterraneo) che presenterà la mostra ed il progetto di sostegno ai bambini e Rene Aburub (Circolo Arci Thomas Sankara) che parlerà della condizione attuale di Gaza.
Elenco di alcuni illustratori in mostra:
Antonella Abbatiello-Allegra Agliardi- Massimo Alfaioli- Giovanni Allegra - Roberta Angeletti- Cinzia Battistel- Alessandra Bedin Manuela Bertoli Julia Binfield Silvia Bonanni Nella Bosnia Marcella Brancaforte Valeria Brancaforti Filippo Brunello Emmanuela Bussolati Nicoletta Calvagna Ivan Canu Alessandra Ceriani Alessandra Cimatoribus- Conc Piero Corva Nicoletta Costa Laura Crema Francesca Crovara Anna Curti Donatella Daddi - Paolo d'Altan Isamil Daoud Evelyn Daviddi Flavia De Carli Gianni De Conno Paquale Del Vecchio - Stefano Delli Veneri-Francesca Di Chiara Vittoria Facchini Sophie Fatus Costanza Favero Dario Fo Antongionata Ferrari Alessandro Ferraro Julieta Ferrero Silvia Forzani Gloria Francella Letizia Geminiani Cinzia Ghigliano Beppe Giacobbe Monica Gobbi Libero Gozzini Marcella Grassi Desideria Guicciardini Yukiko Iwata Istvansch Karen la Fata Bimba Landmann Roberto Luciani Maria Sole Macchia Roberta Maddalena Marco Martis Claudia Melotti Alessandra Micheletti Donata Montanari Sara Not Giulia Orecchia Arianna Papini Giulio Peranzoni Tiziano Perotto Petra Probst Paola Ravioli Laura Rigo Marina Romagnoli Alberto Ruggieri Francesco Santosuosso Lorenzo Sartori Alessandra Scandella Guido Scarabottolo Enrica Scurati Febe Sillani Sergio Staino Miguel Tanco Gianni Tacconella Franco Tempesta Stefano Tognetti Franca Trabacchi Agostino Traini Toprak Turan Kara Natascia Ugliano Barbara Vagnozzi Andrea Valente Pia Valentinis Vauro Marisa Vestita Marco Viale Stefania Vincenzi Fabio Visintin Sara Vivan Alessandro Zecca
Artisti dell'associazione Orientale Sicula 7puntoarte che hanno aderito:
Pippo Galipò Antonio Giocondo Giuseppe Geraci Claudio Militi Stello Quartarone Domenico Scopelliti piero Serboli Valeria Trimboli Aurelio Valentini
Arci Messina Via Campo delle Vettovaglie, snc 98122 Messina tel/fax 090.6413730
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Ufficio Stampa: Manuela Vento
Il circolo riaprirà il 6 settembre.