giovedì 13 gennaio 2011

Rivolta del pane, solidarietà ai giovani di Sidi Bouzid (Tunisia)

Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci:
La rivolta è scoppiata il 17 dicembre, quando un ragazzo si è dato fuoco a Sidi Bouzid, una cittadina a sud di Tunisi, come estrema protesta per una vita senza lavoro e senza avvenire.
Le manifestazioni, guidate inizialmente dai giovani, si sono presto estese a tutto il Paese e hanno coinvolto una popolazione esasperata dalla disoccupazione e dalla mancanza di libertà. Una situazione comune a tanti paesi della sponda sud del Mediterraneo – e infatti proteste ci sono state anche in Algeria – con una gioventù numerosa e senza speranza, guidati da sistemi politici autoritari, dove le difficoltà della crisi economica sono rese più insopportabili dalla corruzione e dalla repressione.
Con quello di ieri sono già cinque i suicidi, e oltre cinquanta, secondo Amnesty e le organizzazioni sindacali, le vittime degli scontri in cui la polizia è intervenuta sparando ad altezza d'uomo. E tuttavia le proteste, che coinvolgono settori sociali sempre più ampi, non si fermano. Dagli avvocati, ai giornalisti (in un paese dove la stampa è tra le più imbavagliate del mondo), agli artisti, alla gente comune, in tanti hanno deciso di sfidare il regime, che grida al complotto.
Finalmente la diplomazia internazionale si è accorta del massacro che lì si sta compiendo: il segretario generale dell'Onu, l'Unione europea, Francia e Germania sono intervenuti, anche se con qualche timidezza, per chiedere che si fermino le violenze e si rilascino i dissidenti rinchiusi in carcere. Solo il ministro degli Esteri Frattini si è affrettato a inviare il suo "plauso incondizionato ai governi tunisino e algerino che resistono agli attacchi del terrorismo". Evidentemente, ancora una volta, per il nostro governo la salvaguardia dei diritti umani viene dopo la difesa di altri interessi.
Noi siamo invece convinti che a questi giovani, a queste donne e questi uomini, che vivono al di là del Mediterraneo, derubati non solo del loro futuro come tanti giovani europei, ma anche della loro libertà, debba andare la nostra solidarietà e il nostro sostegno, con la richiesta alla comunità internazionale di un intervento più deciso perché repressione e violenze abbiano fine.
Roma, 12 gennaio 2010

Per Info su iniziative future Circolo Arci Thomas Sankara Via Campo delle Vettovaglie, snc 98122 Messina tel/fax 0906413730 circolosankara@tiscal.it ufficiostampasankara@tiscali.it