giovedì 15 dicembre 2011

Spot manifestazione 18 dicembre Messina

18 dicembre 2011 con la Rete No Ponte

Il 18 Dicembre, giornata di azione globale contro il razzismo e per i diritti dei migranti (promossa dal forum sociale mondiale di Dakar), in tutto il mondo si manifesterà per i diritti umani, sociali e politici affinché ogni cittadino del pianeta possa decidere dove e come costruire il proprio futuro. La Rete No Ponte aderisce alla giornata di mobilitazione per ribadire la propria opposizione allo sperpero di denaro pubblico e alla devastazione dell'ambiente che accompagnano la più inutile delle infrastrutture. In particolare, il 18 dicembre (concentramento alle ore 16.00 in Piazza Antonello) la Rete No Ponte rivendicherà la chiusura della Stretto di Messina Spa (concessionaria per la progettazione e costruzione del Ponte), la cancellazione del contratto con Impregilo e il disconoscimento di alcun tipo di penale nei confronti di questa e delle consociate in Eurolink (general contractor per la progettazione e la costruzione del Ponte). Dopo la conferma del disimpegno economico dell'Unione Europea, dopo l'impegno della Camera ad utilizzare le risorse destinate al "mostro sullo Stretto" per il trasporto locale e dopo la cancellazione delle opere compensative è, infatti, giunto il momento di chiudere la partita e mettere la parola fine ad un iter improduttivo che serve solo a foraggiare studi di progettazione e grandi contractor senza alcun guadagno per il territorio e gli abitanti dell'area dello Stretto. Dopo l'ennesima alluvione che ha causato ancora morte e distruzione, riteniamo che vada dato finalmente avvio alla vera grande opera di cui abbiamo bisogno: la messa in sicurezza del territorio. Questa sarà il frutto di un lavoro di risanamento delle zone colpite, ma anche e soprattutto di una nuova cura del territorio. Le recenti alluvioni hanno dimostrato, infatti, la più completa impreparazione ad affrontare il normale corso della natura che viene dipinta come un cattivo mostro che si abbatte sulle nostre vite distruggendo tutto. Se è vero, da un lato, che l'eccezionalità degli eventi atmosferici ha determinato o in una certa misura l'entità degli ultimi disastri, è anche vero, dall'altro, che la politica di pianificazione del territorio della provincia di Messina è stata lasciata in mano a un'accozzaglia di predatori che hanno riversato centinaia di milioni di metri cubi di cemento in un territorio in cui l'emigrazione è altissima e che presenta una quantità elevatissima di abitazioni sfitte. La misura è colma, non c'è mercato immobiliare eppure la politica del mattone non finisce mai di stupire. Sempre nuove concessioni vengono elargite a signorotti locali che, con la complicità dei poteri forti del territorio, consumano suolo e vivibilità. E' quello che accadrà con il Ponte sullo Stretto, il cui progetto prevede lo scarico di 8 milioni di metri cubi di materiale inerte proprio nelle prossimità delle zone recentemente alluvionate. Il nostro territorio inizia a produrre un nuovo tipo umano: lo sfollato. Sempre più gente ormai vive in condizioni di disagio e di allontanamento forzato dalla propria abitazione a causa di eventi calamitosi. Allo stesso modo, mentre la sicurezza si declina, a livello nazionale e a livello locale, come mera repressione, la politica dimentica l'altra accezione possibile del termine: sicurezza di avere un saldo terreno sotto i piedi. Ed un "saldo terreno sotto i piedi", a causa di fragilità sociali ed inadempienze politiche, manca ai migranti, le cui condizioni di precarietà, insicurezza e sradicamento stanno diventando tratti caratteristici di sempre più autoctoni. E', quindi, necessario manifestare uniti e uniti rivendicare diritti universali. Soltanto stando uniti sarà possibile difendersi dalla crisi globale (che i Signori della Finanza hanno prodotto e che ora vorrebbero farci pagare attraverso provvedimenti come quelli contenuti nella manovra finanziaria del Governo Monti) impedendo lo sfruttamento del nostro territorio e tutelando il diritto ad una vita felice per tutte le donne e tutti gli uomini.
ReteNoPonte - Comunità dello stretto COMITATO VERSO IL 18 DICEMBRE

18 dicembre 2011


Mobilitazione del 18 dicembre 2011

Il 18 Dicembre in tutto il mondo si manifesterà per i diritti umani, sociali e politici affinché ogni cittadino del pianeta possa decidere dove costruire il proprio futuro. In questa città, dove ormai si contano migliaia di sfollati e che sta franando socialmente ed economicamente, abbiamo l’urgenza di mobilitarci per i beni comuni, la difesa del territorio, i diritti sociali.
Il 18 Dicembre vogliamo dare spazio alla nostra rabbia, perché non vogliamo più essere stritolati dalla precarietà e dal lavoro nero. Così come rifiutiamo l’idea che su un territorio fragile come questo, e già abbondantemente saccheggiato dalle speculazioni, possa abbattersi un opera inutile e devastante come il Ponte sullo Stretto.
Il 18 Dicembre saremo a fianco delle migliaia di migranti che abitano la nostra comunità, che vivono a Messina da decenni, i cui figli frequentano le scuole cittadine: giovani migranti costretti, anche loro, a lavori in nero, sottopagati, soggetti al ricatto padronale e a quello statale.
Il 18 Dicembre vogliamo unificare le lotte, perché la mancanza di futuro dei giovani e dei lavoratori locali ha la stessa causa della fragilità delle vite dei migranti: una organizzazione sociale ed economica fondata sul profitto e sullo sfruttamento tanto ingiusta quanto oppressiva e violenta.
Il 18 Dicembre è una giornata di lotta popolare. Una giornata di azione globale contro il razzismo e per i diritti dei migranti (promossa dal forum sociale mondiale di Dakar) ma anche la giornata in cui i movimenti in lotta di questa città AGISCONO per il riconoscimento del diritto ad una vita libera dal bisogno, dalla schiavitù del lavoro precario: il diritto ad una vita felice.                           Domenica 18 DICEMBRE
TUTTI A PIAZZA ANTONELLO ALLE ORE 16.00

Anche per
La ratificazione e l’applicazione de la Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie, la libertà di circolazione e il diritto scegliere dove stabilirsi, la chiusura dei centri di identificazione ed espulsione dei migranti e l’annullamento di tutti gli accordi e i programma che violano i diritti i umani alle frontiere
Costruire una Cittadinanza Universale ; IL riconoscimento del diritto di voto per chi vive in Italia da almeno 5 anni; Il riconoscimento della cittadinanza per chi nasce o cresce in Italia; L’abrogazione della legge Bossi Fini e la chiusura di tutti di centri di detenzione dei migranti; La cancellazione del pacchetto sicurezza; Il rilascio del permesso di soggiorno per chi ha partecipato alla “sanatoria truffa” ed estensione generalizzata della regolarizzazione a tutte le tipologie di contratto e di lavoro autonomo; Rivedere il meccanismo iniquo del decreto flussi.La ratificazione e l’applicazione de la Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie, la libertà di circolazione e il diritto scegliere dove stabilirsi, la chiusura dei centri di identificazione ed espulsione dei migranti e l’annullamento di tutti gli accordi e i programma che violano i diritti i umani alle frontiere

Circolo Arci Thomas Sankara COMITATO VERSO IL 18 DICEMBRE 2011

sabato 10 dicembre 2011

LiBeRaTuTTi pillola.mp4

Lunedì 12 dicembre il film a Messina


Il Circolo Arci Thomas Sankara
presenta LIBERA TUTTI
film realizzato dal laboratorio video partecipativo dell’Associazione
10 storie di ragazzi messinesi di origine “non controllata

Lunedì 12 novembre alle 20:30 al Palazzo della Cultura
si terrà la presentazione cittadina del film “Libera Tutti”, un docu-fiction, prodotta dall’Arci Nazionale e realizzata dal laboratorio di participatory video del circolo Arci Thomas Sankara di Messina nell’ambito del progetto “Spunti di Vista”, realizzato con il supporto dell’Unar.

Il film è realizzato da ragazzi di origine straniera e non, tra i 15 ed i 30 anni, che, grazie alla formazione acquisita attraverso il laboratorio video del progetto “Spunti di Vista” curato dal video-maker Giuseppe Minolfi e da Patrizia Maiorana, hanno potuto autoprodurre un’opera che racconti il loro quotidiano, le aspettative, il rapporto con la società in cui vivono, e la loro percezione dei fenomeni di discriminazione.
I ragazzi coinvolti nelle riprese e nella scrittura del film sono alcuni soci del circolo: il liceale di origine palestinese Imad Al Hunaiti, Eranga Hettiwatte, operaio srilankese e giocatore di cricket, Nizar Jelassi, in Italia da quando aveva 20 giorni, ma tunisino, comunicatore, con l’aspirazione di visitare Parigi, Tomo Sulejmanovic, ex abitante del campo rom di Messina, con la passione per la telecamera e un futuro abitativo incerto, ed Anita Magno, addetta stampa di una casa editrice.

Il film è diviso in 10 episodi
La casa dei Rom Protagonista: Tomo Sulejmanovic
Io sono un traceur! Protagonisti: Venom Evolution Crew
I am not Protagonista: Niroshana Sampath Sawalappuge Fernando
Parafrasi Protagonista: Sefora Adamovic 
Il Buddha delle periferie Protagonista: Eranga Hettiwatte
Il mio diploma in Italia Protagonista: Anila Hoxa
Senza difesa Protagonista: Youssouf Keita
Venti giorni Protagonisti: Nizar e Kais Jelassi
Sri Lanka style Protagonista:  Suresh Dhammika Perera Wannakuwattha Waduge Don
Flussi d’oriente Protagonista: Chaofeng Xu

La colonna sonora  composta dal musicista Corrado Saija, comprende anche il pezzo Italia: libera tutti di Giuseppe Costa. Il film è stato presentato a Roma il 12 novembre  al cinema Aquila,  ed è stato accolto favorevolmente dal pubblico e dalla stampa. Partner del film l’UCCA che curerà la distribuzione nel proprio circuito cinematografico, il film, comunque,  sarà a disposizione per quanti volessero promuovere  proiezioni nelle scuole, cineforum e iniziative.

Alcuni temi affrontati dal film
Il diritto all’abitare per i rom - La sanatoria per lavoratori domestici - Il diritto d’asilo- La discriminazione sul posto di lavoro e nei mezzi di trasporto- I pregiudizi e gli stereotipi verso gli stranieri- Il rapporto tra coetanei di differenti origini geografiche – Il riconoscimento della cittadinanza italiana agli stranieri nati in Italia o arrivati nel nostro paese molto piccoli

Per informazioni
Circolo Arci Thomas Sankara Via Campo delle Vettovaglie, snc 98122 Messina tel/fax 0906413730 – 3383225845 - circolosankara@tiscali.it

martedì 6 dicembre 2011

Assemblea/dibattito su: DISSESTO IDROGEOLOGICO, TERRITORI, BENI COMUNI.

MERCOLEDI 7 DICEMBRE ORE 16.30
C/O Ex-Guernica via Castellammare n°6 (di fronte Chiesa dei Catalani)

Il 18 Dicembre, giornata di azione globale contro il razzismo e per i diritti dei migranti (promossa dal forum sociale mondiale di Dakar), in tutto il mondo si manifesterà per i diritti umani, sociali e politici affinché ogni cittadino del pianeta possa decidere dove e come costruire il proprio futuro. A Messina il corteo del 18 vivrà anche del protagonismo dei temi della difesa del territorio e della salvaguardia dei beni comuni.
Il nostro territorio inizia a produrre un nuovo tipo umano: lo sfollato. Sempre più gente ormai vive in condizioni di disagio e di allontanamento forzato dalla propria abitazione a causa di eventi calamitosi. Le recenti alluvioni hanno dimostrato la nostra completa impreparazione ad affrontare il normale corso della natura che viene dipinta come un cattivo mostro che si abbatte sulle nostre vite distruggendo tutto. Se è vero, da un lato, che l'eccezionalità degli eventi atmosferici ha detrminato in larga misura l'entità degli ultimi disastri, è anche vero, dall'altro, che la politica di pianificazione del territorio della provincia di Messina è stata lasciata in mano a un'accozzaglia di predatori che hanno riversato centinaia di milioni di metri cubi di cemento in un territorio in cui l'emigrazione è altissima e che presenta una quantità elevatissima di abitazioni sfitte. La misura è colma, non c'è mercato immobiliare eppure la politica del mattone non finisce mai di stupire. Sempre nuove concessioni vengono elargite a signorotti locali che, con la complicità dei poteri forti del territorio, occupano il suolo riccattando la cittadinanza e la politica. E' quello che accadrà con il Ponte sullo Stretto, il cui progetto prevede lo scarico di 8 milioni di metri cubi di materiale inerte proprio nelle prossimità delle zone recentemente alluvionate. E' quello che accade continuamente in ogni area ancora non predata e razziata da chi ha negli occhi solo il profitto e non si cura di porre le condizioni di minima vivibilità delle popolazioni. E mentre la sicurezza si declina, a livello nazionale come a livello locale, come mera repressione dell'illecito e del sovversivo, la politica dimentica l'altra accezione possibile del termine: sicurezza di avere un saldo terreno sotto i piedi. La sicurezza del territorio è la sicurezza che vogliamo. Il seminario di mercoledì, che si configura allo stesso tempo come un'assemblea pubblica, vuole essere un momento di discussione profonda per l'elaborazione di una proposta concre!ta per risollevare questo territorio dalla politica dei disastri che in questi anni ha usufruito delle emergenze per continuare a vivacchiare e sopravvivere.

domenica 4 dicembre 2011

SALVIAMO IL PIANETA, IL PAESE, IL TERRITORIO AIUTIAMO LA RICOSTRUZIONE DOPO LE ALLUVIONI


In mezza Italia ancora si scava nel fango. Nell’altra mezza, i contadini contano i danni della siccità. A Durban nessuno scommette una lira sull’accordo, mentre il trattato di Kioto scade. Fino a pochi anni fa politica e mercato negavano lo sconvolgimento climatico. Oggi puntano sul fatalismo: in fondo la terra ne ha visti tanti.È vero, ma non sono mai stati così rapidi, e mai in un pianeta così abitato.I produttori di champagne comperano terre in Gran Bretagna: lì faranno il vino, e a noi rimarrà la polvere del deserto. Si perderanno lavoro, diritti, vite, economie, storie culture e futuri di miliardi di persone, italiani inclusi.Della Conferenza di Durban si accorgeranno in pochi, da noi: c’è la crisi. Eppure, gli unici che si salvarono da quella analoga del ’29 furono gli Usa del New Deal.E anche oggi non ne usciamo senza un New New Deal.Un patto sociale inedito fra natura, diritti, lavoro e economia e cultura. Fondato sulla riconversione energetica, industriale, urbana, della mobilità e dell’abitare. Sulla difesa del territorio: mare, cielo, terra, acqua, comunità. Sulla dignità contadina, sul chilometro zero. Sul riuso e il risparmio. Sull’innovazione che non distrugge ma aiuta a salvare.Nascerebbero milioni di posti di lavoro, in cambio di un deciso intervento pubblico su queste priorità strategiche. L’economia ricomincerebbe a girare, e l’Europa arresterebbe il declino.Una riEvoluzione: andare avanti bene. Per avvicinarla, noi riconvertiamo noi stessi, i circoli e gli stili di vita. Nei giorni di Durban, in nome della giustizia climatica, aiutiamo i nostri circoli e le comunità distrutte dalle alluvioni.Conti Correnti:Arci Liguria presso Banca Popolare Etica - Agenzia di Genova, causale: Emergenza alluvione Liguria 2011: IBAN IT 16 B 05018 01400 000000140234 Arci Sicilia presso Banca Popolare Etica, causale: Raccolta fondi per alluvionati del messinese: IBAN IT 38 E 05018 04600 000000 140686