Arci Sicilia, il Comitato di
Messina ed il circolo Arci Città Futura di Barcellona
chiedono un intervento coordinato, aiuti
e mezzi di soccorso
Dopo
l’alluvione di ieri pomeriggio, 22 novembre, la situazione nell’area tirrenica
del messinese è estremamente critica. Una valanga di fango ha sepolto Saponara,
dove si sono registrati 3 morti, tra cui un bambino di 10 anni.
A
Barcellona P.G. acqua, detriti, tronchi hanno invaso le strade della città,
ricoprendo le principali arterie e le case delle persone.
Nei
territori colpiti i danni sono ingenti, sono crollati alcuni ponti e decine di
strade sono inagibili, negozi distrutti, cantinati ed abitazioni a pian terreno
invasi dal fango, auto e cassonetti dell’immondizia travolti, ponti crollati,
frazioni isolate.
Pochi
sono i mezzi di soccorso a disposizione. Ieri i territori sono rimasti soli ad
affrontare l’emergenza e oggi il fango e i detriti sono eliminati soprattutto
da giovani con le pale in mano.
Nonostante
la presenza della protezione civile, la sensazione è che le cose vadano a
rilento e che manchi il coordinamento fra le attività e ognuno faccia da sé.
Molte
persone dovranno dormire fuori dalle loro case, servono mezzi di soccorso,
ruspe, camion in molti posti non c’è acqua e luce, servono aiuti.
Raccogliendo
le richieste delle persone impegnate da
ieri, chiediamo un intervento coordinato e una presenza più ingente di uomini e
mezzi.
Questo
disastro non si può imputare solo al maltempo, all’aumento delle piogge negli
ultimi anni, ma soprattutto alla mancata messa in sicurezza del territorio e
alla carente valutazione delle aree a rischio. La tragedia del 2009 nei
territori di Giampilieri e Briga, che provocò 37 morti, dovrebbe avere
insegnato qualcosa, ma evidentemente così non è.
23 novembre 2011 Foto scatta a Barcellona il 23 novembre dal Circolo Arci Città Futura |