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Al Signor Prefetto
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Al Signor Questore
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Al Presidente Autorità Portuale
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Alla Gazzetta Del Sud
Oggetto:
Solidarietà al Teatro Pinelli occupato e ritorno al dialogo con la città.
In
relazione alla notizia pubblicata dagli organi di stampa locali inerente la
richiesta del Presidente dell’Autorità Portuale di intervento delle forze
dell’ordine al fine di “ripristinare il primato delle regole e per consentire
l’avvio dei lavori di ristrutturazione del Teatro” il direttivo del Circolo Arci Thomas Sankara
esprimendo viva preoccupazione, così come manifestato da autorevoli
rappresentati del terzo settore, dell’università, e del mondo della cultura,
intende sottolineare quanto segue:
La
richiesta dell’Autorità portuale contraddice le affermazioni riportate
pubblicamente dal suo rappresentante in occasione dell’assemblea cittadina con
la IV Circoscrizione e tradisce il percorso di confronto avviato tra le
istituzioni e i cittadini e le cittadine
impegnati direttamente o indirettamente nel recupero della zona
fieristica.
Il
percorso intrapreso dal 15 dicembre si inscrive in una pratica che si
differenzia dalle occupazioni finalizzate a scopi privatistici, e si richiama
ai movimenti che lavorano esclusivamente per l’affermazione del “bene comune” e
della democrazia dal basso. L’idea iniziale, come più volte rappresentato, era
di restituire un teatro alla città, strappandolo all’abbandono ed all’incuria
in cui la stessa Autorità Portuale lo aveva relegato. L’atto dell’occupazione si configura quindi
come atto di generosità da parte di un gruppo di cittadini che si sono presi
cura di un bene comune, e lo hanno reso fruibile a migliaia di cittadini, di
bambini e bambine, di famiglie.
Nell’arco
di un mese sono state organizzate decine di iniziative culturali e sociali, facendo
del teatro uno spazio di interazione tra soggetti e culture diverse, nuovo
laboratorio di trasformazione sociale che ha restituito dignità alla nostra
comunità e le ha dato luoghi e tempi di confronto prima negati.
Il Circolo
Arci Thomas Sankara ha sostenuto tale percorso e ha partecipato e contribuito
attivamente al percorso intrapreso di trasformazione sociale al fine di
coinvolgere la cittadinanza nelle decisioni e nella gestione dei beni comuni.
Scongiuriamo,
quindi, le ipotesi di utilizzo della forza in risposta a criteri meramente
legalistici, quando è in itinere un progetto di azionariato sociale per
ricostruire e ridisegnare collettivamente
gli spazi della città.
Chiediamo
al Presidente dell’Autorità Portuale di tenere fede alla parola data e al
Prefetto di Messina di compiere quell’esercizio di mediazione attribuitogli
dalla nostra democrazia, al Questore di evitare azioni che contraddicono
l’immagine di una città aperta al dialogo e al confronto.
Circolo Arci Thomas
Sankara