sabato 20 marzo 2010

Non al razzismo negli stadi di calcio di serie A

Rispondendo all'appello della Campagna ‘'Non aver paura, apriti agli altri, apri ai diritti'' il 21 marzo, Giornata Internazionale contro la discriminazione razziale, sarà caratterizzata da un impegno straordinario del mondo dello sport contro il razzismo.

In tutti gli stadi in cui si giocherà il prossimo turno della serie A verrà portato in campo, subito prima dell'inizio della partita, uno striscione con la scritta "No al razzismo", il logo – un fantasmino giallo – e il nome della Campagna. Sui monitor verrà contemporaneamente proiettato lo spot ideato e diretto dal regista Mimmo Calopresti, interpretato, da Francesca Reggiani, Lello Arena, Salvatore Marino, Cumba Sall e da Viorel Samuel Cirpaciu, il bambino rom che col suo candore e il suo sorriso spezza simbolicamente la catena dell'intolleranza ed esce dalla gabbia costruita dai pregiudizi.

Sempre domenica 21, in occasione della Maratona di Roma, verrà distribuito ai concorrenti e al pubblico presente il materiale della Campagna, proiettato lo spot in mattinata ed esibito a Piazza del Popolo lo striscione con la stessa scritta. Anche in questo caso, l'iniziativa è stata possibile grazie alla sensibilità e alla volontà di collaborazione degli organizzatori di questo partecipatissimo evento sportivo.

La Campagna ‘'Non aver paura'' ha preso il via un anno fa, promossa da uno schieramento di 26 organizzazioni, inedito per ampiezza e pluralità. Ne fanno parte, infatti, oltre all'Arci, associazioni laiche e religiose, Ong internazionali, i principali sindacati e l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati. Obbiettivo della Campagna è favorire la conoscenza reciproca e il dialogo, abbattendo pregiudizi e stereotipi che, alimentati in modo irresponsabile, spesso si traducono in atti di discriminazione e violenza determinando un clima che mette a rischio la convivenza civile delle nostre comunità.

Il coinvolgimento e l'impegno del mondo dello sport, in particolare di quello del calcio, così popolare in Italia, ma anche teatro di deprecabili episodi di intolleranza, è particolarmente significativo e ci stimola a proseguire con passione in questo comune impegno per eliminare il razzismo dal nostro paese e dalla storia.