giovedì 10 febbraio 2011

L'Arci aderisce all'appello "Se non ora quando?"

Le donne in Italia oggi sono invisibili. Sono invisibili i loro talenti, la cultura che esprimono, il loro modo di essere nodo della cittadinanza attiva. Recentemente un'indagine della Fondazione Roma Terzo Settore conferma che in Italia anche nel volontariato le donne sono più attive che gli uomini. Eppure da troppo tempo in Italia si preferisce mettere in luce figure, modelli e comportamenti che rappresentano oggettivamente una regressione del valore e della dignità delle donne. Mentre la quotidianità della vita lavorativa, familiare e pubblica registra una presenza sempre più qualificata e paritaria delle donne, la cattiva politica e un certo modo di fare informazione o intrattenimento propongono modelli e storture che sembrano volere fare regredire il ruolo e la dignità delle donne. Ecco perché ci auguriamo che l'appello "Se non ora, quando?" sia raccolto non solo da tante donne ma anche e soprattutto da tantissimi uomini. La tensione continua per l'affermazione del valore e dignità delle persone in tutte le loro differenze è il presupposto di una democrazia compiuta e deve essere un patrimonio collettivo che tocca a tutti e tutte di difendere.
Le donne e gli uomini dell'Arci
Ci saremo anche noi, donne e uomini dell'Arci, alle iniziative promosse il 13 febbraio dall'appello ‘Se non ora, quando'. Sono decine le città in cui ci saranno cortei, flash mob, letture di poesie…e la lista si allunga ogni giorno. Protagoniste saranno innanzitutto le donne, che rimetteranno al centro dello spazio pubblico le loro voci e i loro corpi. Ma l'appuntamento è aperto a tutti gli uomini che vogliono prendere parola contro l'intreccio tra sesso, denaro e potere che oggi domina la scena pubblica. Bisogna tornare a riflettere su come si difende oggi la dignità delle donne. Attorno al loro corpo e alla sessualità, al suo controllo e mercificazione, si è strutturato un sistema che modifica etica e politica. È una trasformazione complessa, che non possiamo circoscrivere a privati casi di malcostume. Questi fenomeni si intrecciano con gli arroganti attacchi alla Costituzione, alle istituzioni, ai fondamenti della democrazia e del vivere civile. Si collocano in un contesto in cui crescono l'inoccupazione femminile e la precarietà. C'è un legame tra svalutazione simbolica delle donne, la loro marginalizzazione nel mercato del lavoro, la riconduzione a ruoli sempre più pesanti di cura nella decostruzione del welfare. Non tutte si riconoscono in ogni parola dell'appello che invita trasversalmente alla mobilitazione. In molte c'è anche la condivisibile preoccupazione di evitare la contrapposizione tra donne per bene e per male. Proprio per questo la giornata del 13 offre a tutte una straordinaria opportunità di portare in piazza la forza del nostro orgoglio e agli uomini di non parlare per interposta donna. Non possiamo mancare. Messina domenica 13 febbraio ore 10:00 Piazza Cairoli, lato Bar Irrera.