venerdì 13 luglio 2012

Tutta la delusione degli italiani 2G «Così non è giusto»

di Jolanda Bufalini Inviata A Cecina (Livorno)
Si soffre , si soffre moltissimo in questa strana piazza d'Italia dove i tifosi si chiamano Nizar, Marouenne, Iuliia, Shobi. Manuel, Elvis. Siamo al meeting antirazzista che l' Arci Uisp Arci organizza a Cecina ogni anno, occasione di confronto e di scambio di esperienze fra i ragazzi 2G, la seconda generazione di immigrati. Ci si raccoglie davanti al megaschermo arrivando dagli stand dove si è discusso della campagna L'Italia sono anche io . « Dai Mario! » , parte il tifo a inizio match, quando il s S uper m M ario nazionale è inquadrato dalle telecamere, ma poi si comincia a soffrire. Tifa Italia Elvis che è arrivato dal Camer o un : , « Tifavo Italia anche nel 2006, allora ero in Francia ma non ho mai tifato per i francesi che hanno colonizzato il mio p P aese » . Urlo di dolore al goal di Silva, applausi per l'ammonizione di Piquet. Approvazione per la prima azione in cui si vede Cassano. Andrea che è italiano e Cristian, romeno, Nizar e Marouenne, tunisini, Mahadi che è arrivato solo da un anno dal Marocco vengono tutti da Messina, si sono conosciuti in stra c d a, praticando il parcour, sport urbano di salti e corsa a ostacoli. Parlano con un forte accento siciliano, sono tutti italiani, anche se i tunisini non hanno la cittadinanza. Marouenne è arrivato che aveva venti giorni di vita. Ora frequenta i l 'istituto nautico ma, contrariamente ai suoi compagni di classe, non può avere il libretto nautico, dovrà tornare in Tunisia per perfezionarsi nel suo lavoro di macchinista di navi. Sono quattro fratelli, i loro genitori vivono in Italia da 25 anni ma, per paradosso, due di loro, nati in Italia, hanno la cittadinanza, altri due, Nizar e Marouenne, sono degli stranieri. «SUPERMARIO, UNO DI NOI» Mario Balottelli è uno di loro, tanto che lo guardano con occhio critico, « è ancora una testa calda » . Loro hanno la testa molto sulle spalle, pensano al loro futuro di pizzettari, geometri, marinai. Mahdi sta per partire per Parigi, in cerca di fortuna lì. Però si disperano al momento del tiro che non va in porta. A loro piace Pirlo, « è un grande! » e Iniesta, « anche se è spagnolo » . « Il rosso La squadra ! » , chiede Manuel davanti al fallo di Piqué . A lui che è originario di Santo Domingo ma parla toscanaccio come il suo amico Niccolò, piace il gioco italiano « perché è di squadra, non come i brasiliani che sono solo individualità » . Meryem è marocchina : « , Ho mandato mio fratello che lavora a Kiev a tifare Italia - , , racconta di sé - : Sono stata fortunata, lavoro al call center per i rifugiati dell'Arci, conosco solo il lato buono dell'Italia » . Elvis, invece, che indossa la maglietta azzurra, prima di trovare un lavoro regolare, ha fatto il facchino, distribuito volantini e lavorato nelle pulizie sempre in nero. Ora anche lui è al call center per i richiedenti asilo: « Finalmente qualcuno ha riconosciuto le mie capacità, l'Italia non è solo lavoro nero » . A disperarsi per l'occasione persa di Di Natale c'è anche Iulia, 25 anni, da un anno in Italia. Ha raggiunto la mamma che lavora qui. È E' infermiera ma non può esercitare perché il suo diploma non è riconosciuto: « Ora sto facendo un corso per assistenza ai disabili. Ho imparato una cosa molto importante, che la disabilità non significa impossibilità di essere autonomi, se ti manca una mano hai l'altra » . G2, ragazzi che imparano e tifano, in cerca di fortuna e di allegria. Emigrati perché « non si vive con uno stipendio di 75 euro al mese »