Tavolo
tecnico 23 settembre ore 15:00
su cittadinanza,
discriminazione e parità di trattamento cittadini stranieri,
modifica
della procedura di rilascio attesto idoneità alloggiativa
presso
Assessorato Pari Opportunità
Presenti Assessora Pari Opportunità Patrizia
Panarello, Assessore Decentramento e Politiche Sociali Antonino Mantineo,
Presidente della IV Circoscrizione Francesco Palano Quero, dirigente Servizi
Demografici e Decentramento Letteria Pollicino, Presidente Circolo Arci Thomas
Sankara Patrizia Maiorana e i dirigenti dell’Associazione Rana Abu Rub,
Gabriele Rizzo, Giuliana Sanò.
Il Circolo Arci Thomas Sankara ha
posto all’attenzione dell’Amministrazione Comunale i seguenti punti: Iniziative specifiche per la promozione dell'acquisizione
della cittadinanza italiana ai ragazzi e alle ragazze al compimento del 18°
anno di età, conferimento della cittadinanza onoraria a bambine e bambini di
origine straniera, adesione dell'Amministrazione Comunale alla Campagna
"L'Italia sono anch'io", partecipazione
politica attiva dei migranti nelle decisioni dell’ amministrazione comunale,miglioramento
delle informazioni relative ai servizi demografici rivolte ai cittadini
stranieri, eliminazione di prassi e norme discriminatorie nell’accesso ai
diritti sociali, iscrizione anagrafica di richiedenti asilo e titolari di
protezione umanitaria senza fissa dimora, adozione di una nuova deliberazione
della giunta comunale che tenga conto dei differenti requisiti per il rilascio
dell’idoneità alloggiativa in relazione al nulla osta per ricongiungimento
familiare, al rilascio del permesso CE
soggiornanti di lungo periodo e alla sottoscrizione del contratto di soggiorno.
La dirigente Servizi Demografici e Decentramento
Letteria Pollicino ha illustrato le modalità di attuazione delle norme previste
dal d. lgs. 21/6/2013 n. 69, convertito
in legge 9/8/2013 n. 98, all’articolo 33 Semplificazione
del procedimento per l’acquisto della cittadinanza per lo straniero nato in
Italia, commi 1 e 2. Gli uffici da lei diretti hanno già predisposto la
lettera da inviare ai neomaggiorenni di origine straniera, nati in Italia e
residenti nella nostra città, per ricordare il termine di un anno per la
richiesta di acquisizione della cittadinanza italiana, così come stanno
applicando il principio di “residenza legale continuativa” dimostrabile con
documentazione alternativa quando esistono dei periodi non coperti dalla
residenza anagrafica. Infine, si è discusso della realizzazione di un una
pagina web, sul sito del Comune di Messina, dedicata alle diverse modalità di
attribuzione della cittadinanza italiana e alle modalità di concessione della
stessa, con particolare attenzione ai casi e alle procedure di competenza del
Comune (ad esempio per nascita e discendenza) con i riferimenti normativi e
degli uffici preposti. Sul tema della concessione della cittadinanza onoraria,
il presidente della IV Circoscrizione Francesco Palano Quero ha dichiarato di
voler presentare una propria mozione al Consiglio Comunale, di riproporre anche
il registro delle unioni civili, battaglia civile che vede in prima linea
Arcigay Makwan, che come ha sottolineato Patrizia Maiorana del Circolo Arci
Thomas Sankara, servirebbe a dare
sostegno alle future azioni legali per la coesione familiare con il partner
dello stesso sesso e di cittadinanza non europea. Il Circolo Arci Thomas
Sankara, in qualità di coordinatore del comitato locale, presenterà formale richiesta di adesione del
Comune di Messina a “L’Italia sono anch’io: campagna per i diritti di cittadinanza”
coinvolgendo le organizzazioni del comitato e chiedendo inoltre l’esposizione
sulla facciata di Palazzo Zanca della gigantografia di Naima Achchar, simbolo
della campagna. L’Amministrazione si impegna a co-organizzare iniziative
culturali e di sensibilizzazione per
l’introduzione dello ius soli, la
modifica dell’attuale legge sulla cittadinanza italiana e i il diritto di voto
degli stranieri alle amministrative; l’Arci ha chiesto il coinvolgimento
dell’Assessorato alla Cultura e all’Integrazione, presieduto da Sergio Todesco.
Si è aperto un primo confronto per la partecipazione attiva degli stranieri
alla vita politica e amministrativa cittadina, nell’ottica della democrazia dal
basso, prospettando la costituzione di organi consultivi composti da una
società civile meticcia, gli Assessori Mantineo e Panarello, si sono impegnati a promuovere assemblee
pubbliche al fine di scegliere le modalità più democratiche di partecipazione.
La dirigente Letteria Pollicino ha sottolineato la disponibilità a migliorare
l’impegno già in atto per la carta dei servizi, così come l’Assessore Mantineo
ha espresso la volontà di formare
personale comunale ad hoc sulle questioni migranti, mentre Francesco Palano
Quero si è mostrato sensibile a tali tematiche. L’Arci si è impegnata a
collaborare, secondo le proprie competenze specifiche su immigrazione e asilo,
con il supporto dell’avvocata Carmen Cordaro, giurista dell’Asgi (Associazione
Studi Giuridici sull’Immigrazione), sottolineando però anche l’importanza della
figura del mediatore culturale straniero e auspicando che in futuro
l’amministrazione si doti di risorse economiche a tal fine. Il Circolo Arci
Thomas Sankara, nella qualità di Antenna Territoriale dell’“Osservatorio
provinciale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni”, ha
proposto all’Assessorato alle Pari Opportunità l’adozione di un protocollo per
l’eliminazione di ogni forma di discriminazione e ha sottolineato in una nota
scritta come persistano norme discriminatorie nell’assegno dei Comuni per i
nuclei familiari numerosi e nell’assegno di maternità, invitando il Comune di
Messina a modificare i requisiti, come sancito dalla Corte Costituzionale, al
fine di evitare un contenzioso legale. L’Arci ha anche richiamato una costante
vigilanza dell’amministrazione sulle nuove norme che regolano l’accesso al
pubblico impiego, con l’adozione della legge europea 2013 che prevede la
partecipazione ai concorsi pubblici di cittadini non europei con determinati
requisiti. Si è evidenziata la difficoltà specifica di iscrizione anagrafica per
i richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale senza fissa dimora,
tematica che sarà oggetto di studio insieme ai servizi demografici. Infine
l’Arci ha presentato copia dell’opposizione trasmessa al Comune nel 2009 contro
la deliberazione della Giunta Municipale n. 752/2009, concernente il rilascio
della certificazione di idoneità abitativa, sottolineando come tale delibera
contraddica le norme vigenti e, optando per la perizia di un tecnico esterno,
abbia gravato sulle famiglie di origine straniera. L’Arci ha richiamato invece
la possibilità dell’autocertificazione da parte del titolare dell’immobile, ed
è stata invitata in Giunta a illustrare i motivi di tale opposizione e la
proposta di modifica.
Documento presentato al tavolo dalla nostra associazione
1.
Iniziative specifiche per la promozione
dell'acquisizione della cittadinanza italiana ai ragazzi e alle ragazze al
compimento del 18° anno di età
Si richiama il d. lgs. 21/6/2013 n. 69, convertito in
legge 9/8/2013 n. 98, all’articolo 33 Semplificazione
del procedimento per l’acquisto della cittadinanza per lo straniero nato in
Italia, commi 1 e 2.
“1. Ai fini di cui all’articolo 4,
comma 2, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, all’interessato non sono
imputabili eventuali inadempimenti riconducibili ai genitori o agli uffici
della Pubblica Amministrazione, ed egli può dimostrare il possesso dei
requisiti con ogni idonea documentazione. 2. Gli ufficiali di stato civile sono
tenuti, nel corso dei sei mesi precedenti il compimento del diciottesimo anno
di età, a comunicare all’interessato, nella sede di residenza quale risulta
all’ufficio, la possibilità di esercitare il diritto di cui al comma 2 del
citato articolo 4 della legge n. 91 del 1992 entro il compimento del
diciannovesimo anno di età. In mancanza, il diritto può essere esercitato anche
oltre tale data.”
Si invita l’Amministrazione Comunale a dare ampia
diffusione attraverso i propri canali istituzionali alle nuove norme
riguardanti l’acquisizione della cittadinanza italiana, anche mediante una pagina
dedicata alle diverse modalità di attribuzione della cittadinanza italiana e
alle modalità di concessione della stessa, con particolare attenzione ai casi e
alle procedure di competenza del Comune (ad esempio per nascita e discendenza).
In ossequio alle norme sulla trasparenza amministrativa sarebbe opportuno
indicare gli uffici di competenza con i necessari recapiti e i nominativi dei
responsabili.
2.
Conferimento
della cittadinanza onoraria a bambine e bambini di origine straniera
Si
può nascere in Italia ma non essere considerati italiani. Questo succede a chi
ha genitori di origine straniera; se fosse nato negli Stati Uniti d’America
sarebbe americano. L’Italia è un paese che accoglie i minori stranieri, grazie
al ricongiungimento familiare e alle norme di tutela sui minori non
accompagnati; tuttavia alla maggiore età dovranno scontrarsi con la burocrazia
e con una legge vecchia di undici anni che non tiene conto della trasformazione
avvenuta nella società italiana. Tutto questo incide nella vita quotidiana e
nella costruzione della propria identità, con palesi discriminazioni in termini
di uniformità dei percorsi scolastici (come nel caso degli studenti del
nautico, nella partecipazione a viaggi d’istruzione e al programmi di scambio
internazionali per studenti e laureati, partecipazione a bandi), nell’accesso
al welfare, alle competizioni agonistiche, a impieghi per i quali è richiesta
la cittadinanza, nella mobilità interna ed europea.
Oltre 160
Comuni italiani hanno già introdotto il conferimento della cittadinanza
onoraria ai bambini e alle bambine nati sul territorio comunale, anticipando
simbolicamente la riforma della cittadinanza e sottolineando il principio dello
ius soli. Ad esempio Milano ha previsto la cittadinanza onoraria per tutti i
bambini all’atto della nascita; la città di Palermo, su mozione del
vicepresidente dell’Ottava Circoscrizione, ha chiesto al Consiglio Comunale di approvare la delibera e
il successivo regolamento per prevedere la concessione della cittadinanza
onoraria a tutti i bambini stranieri, nati o cresciuti in Italia e residenti
nel Comune di Palermo, che frequentano le scuole primarie e secondarie di primo
grado in città.
3.
Adesione dell'Amministrazione Comunale alla Campagna
"L'Italia sono anch'io".
La campagna “L’Italia sono anch’io: campagna per i
diritti di cittadinanza”,
promossa da 22 organizzazioni della società civile, tra cui l’Arci, ha
sostenuto due leggi a iniziativa popolare, una
sulla riforma della legge sulla cittadinanza e l’altra per il diritto di voto
alle elezioni amministrative. Presidente del comitato Graziano Delrio,
presidente dell’Anci
Lanciata nel 150° anniversario dell’unità d’Italia, ha portato i
diritti di cittadinanza al centro del discorso pubblico e nell'agenda politica,
affinché chiunque nasca o viva in Italia possa partecipare alle scelte della
comunità di cui fa parte. Depositate le 50 mila firme delle due leggi a
iniziativa popolare ora si tratta di passare la parola al Parlamento.
La campagna continua e impegna gli aderenti a: promuovere in ogni ambito l’uguaglianza tra persone di
origine straniera e italiana; agire a tutti i livelli affinché gli ostacoli che
impediscono la piena uguaglianza tra italiani e stranieri vengano rimossi,
determinando le condizioni per la sua concreta realizzazione; promuovere la
partecipazione e il protagonismo dei migranti in tutti gli ambiti sociali,
lavorativi e culturali; sostenere l’approvazione in Parlamento delle due
proposte di legge di iniziativa popolare.
Il 30 Settembre 2011 si è costituito
a Messina il comitato locale della campagna, con segreteria organizzativa
presso la sede del circolo Arci Thomas Sankara. Il comitato ha organizzato
decine di banchetti informativi nelle piazze cittadine, al fine di promuovere
la raccolta delle firme necessarie per la presentazione delle leggi e avviare
un dialogo dal basso con i cittadini. Il comitato ha promosso specifiche
iniziative pubbliche e, su richiesta del circolo Arci Thomas Sankara, la
Provincia Regionale di Messina ha sostenuto pubblicamente la campagna,
comunicando in conferenza stampa, attraverso l’Assessora alle Pari Opportunità,
la volontà di esporre sulla facciata di Palazzo dei Leoni la gigantografia di
Naima Achchar, panettiera e mamma di origine marocchina in Italia da 13 anni, scelta
come il simbolo dei tanti discriminati dalla nostra legislazione. La
gigantografia ha capeggiato su Piazza Antonello da Agosto del 2012 sino allo
scioglimento della giunta provinciale.
Si invita
l’Amministrazione Comunale ad adottare analogo provvedimento e a programmare
iniziative culturali e di sensibilizzazione e trovare insieme ai promotori
cittadini della campagna forme di partecipazione attiva degli stranieri alla
vita politica e amministrativa.
4.
Abbattimento dei costi di rilascio delle
certificazioni anagrafiche per i cittadini e le cittadine migranti
Le dichiarazioni sostitutive previste dal DPR
n.445/2000, secondo quanto stabilito dalla Legge di Stabilità, Legge n. 228 del
2012 non si applicano ai cittadini stranieri nei casi relativi alle speciali
disposizioni contenute nelle leggi e nei regolamenti concernenti la disciplina
dell'immigrazione e la condizione dello straniero che prevedono
l'esibizione o la produzione di specifici documenti. La Legge di Stabilità ha prorogato sino al 30/06/2013 questa disposizione.
Il termine previsto è stato ulteriormente prorogato al 31/12/2013, con D.P.C.M.
del 26/06/2013.
Pur consapevoli della impossibilità da
parte dell’Amministrazione di derogare a una cornice legislativa in atto
discriminatoria (poiché i certificati anagrafici e le autenticazioni di firma
sono soggetti a imposta di bollo, e i cittadini stranieri per il loro status
rispondono a un “diritto speciale”), proponiamo la verifica, di volta in volta,
della destinazione della certificazione richiesta, avendo riscontrato nei casi
di riabilitazione, separazione legale, ricorsi per l’unità familiare, la
richiesta di pagamento dell’imposta di bollo per mancanza di informazione sui
casi di esenzione previsti dal DPR 642/1972 da parte degli uffici comunali.
Riteniamo che tali circostanze siano causate anche da situazioni in cui lo
straniero non riesce a interagire attivamente con la Pubblica Amministrazione
per mancata conoscenza dei propri diritti e cattiva comprensione della lingua
italiana; queste circostanze sono l’effetto della mancanza di buone prassi per
favorire i rapporti tra cittadino straniero e Pubblica Amministrazione.
L’esempio eclatante è che nessuna Amministrazione Pubblica cittadina si è
dotata di mediatori culturali e di vademecum plurilingue efficienti.
5.
Adozione di un protocollo per eliminare ogni forma di
discriminazione nell'accesso ai diritti sociali e di welfare
Fondamento di tale protocollo proposto all’Amministrazione è la dimensione
costituzionale del’eguaglianza, nel senso che trattamenti differenziali tra
soggetti con differente origine nazionale in relazione alla fruizione di
diritti essenziali alla persona rappresentano una discriminazione, anche ai
sensi dell’art. 3 del D. lgs. N. 215/2003, con il quale è stata recepita in
Italia la direttiva n. 2000/43/CE in materia di contrasto alle discriminazioni
su base etnica e razziale.
Si invita l’Amministrazione a evitare di inserire nei
propri provvedimenti relativi all’accesso ai diritti sociali e di welfare
requisiti ulteriori o aggiuntivi, come quello della residenza temporaneamente
protratta, diversi dalla normativa italiana ed europea. Ad esempio i requisiti
previsti per le prestazioni assistenziali, come l’assegno dei comuni per nuclei
familiari numerosi e l’assegno di maternità, dovrebbero tener conto anche dell’“Accordo
euromediterraneo” con il Marocco, firmato a Bruxelles il 26 Febbraio 1996, in
vigore dal 1 Marzo 2000; clausole analoghe sono previste nell’accordo con
l’Algeria e in parte nell’accordo con la Tunisia. Sottolineiamo inoltre che la
richiesta del titolo di lungo soggiornante nella concessione di prestazioni
assistenziali si scontra con quanto sancito dalla Corte Costituzionale;
pertanto auspichiamo la richiesta del solo soggiorno legale al fine di evitare
il protrarsi di un contenzioso che non può che produrre un danno erariale al
Comune di Messina.
Il circolo Arci Thomas Sankara nel proprio ruolo di
Antenna Territoriale dell’“Osservatorio provinciale di prevenzione e contrasto delle
discriminazioni” auspica l’adozione di un protocollo contro le discriminazioni,
e/o la partecipazione non formale ma effettiva dell’Ente all’Osservatorio
istituito sul nostro territorio.
6.
Registro anagrafico per le persone senza fissa dimora
Ai sensi della Legge n. 94 del 2009, art. 3, comma 39, che istituisce un
apposito registro nazionale delle persone senza fissa dimora, e del Decreto del Ministro dell'Interno del 6/07/2010 sulle Modalità di
funzionamento dello stesso, si invita l’Amministrazione a dare ampia diffusione
anche tramite le organizzazioni del terzo settore che operano in favore delle
nuove povertà.
L’inserimento, ad esempio, di titolari
di protezione internazionale o richiedenti asilo in tale registro, nel caso in
cui non sia possibile inserirli nell’Anagrafe Popolazione Temporanea (APT),
risponderebbe allo specifico bisogno di persone il cui status li rende in
espellibili e beneficiari di protezione ai sensi del diritto internazionale.
Nel caso particolare trattasi di persone che, fuoriuscite dai programmi di
protezione o che non vi sono mai entrate a causa di tagli operati dal Governo
italiano, necessitano di un titolo di residenza, richiesto dalla Questura per
il rinnovo/rilascio del titolo di soggiorno, e le loro condizioni rendono
impossibile la produzione di una dichiarazione di ospitalità, di locazione, di
comodato o la semplice indicazione di un indirizzo. Un caso che interroga non
solo il diritto ma anche il livello di democrazia del nostro paese.
7.
Abrogazione dell’attuale delibera comunale
sull'idoneità alloggiativa
Si richiede l’abrogazione della Deliberazione della Giunta Comunale n. 752
del 23/09/2009, avente a oggetto “Rilascio di certificazione di idoneità
abitativa”. A tal fine si allega opposizione presentata dalla nostra
associazione in data 09/10/2009, sottolineando che persistono ai sensi di legge
differenti requisiti per il rilascio del certificato di idoneità alloggio
inerente il ricongiungimento e la coesione familiare e per la stessa
attestazione rilasciata infine per il permesso CE soggiornanti di lungo periodo.
Infatti, per i motivi familiari, i requisiti previsti sono la disponibilità di
un alloggio rispondente ai parametri dell’edilizia residenziale pubblica
congiuntamente ai requisiti igienico-sanitari. Per il permesso CE soggiornanti
di lungo periodo continuano ad applicarsi le precedenti disposizioni previste
nel Testo unico riguardanti esclusivamente i parametri dell’edilizia
residenziale pubblica, così come per la sottoscrizione del contratto di
soggiorno.
Si richiama l’accordo stipulato dal gruppo di lavoro
“Abitazione”, presentato in allegato, istituito presso l’Ufficio del Governo in
seno al Consiglio territoriale, che in data 08/11/2004 ha eliminato un
comportamento vessatorio da parte del Comune di Messina nel rilascio della
certificazione di idoneità alloggiativa. Il Dipartimento Sociale del Comune di
Messina ha così modificato le modalità di rilascio di tale certificazione,
sostituendo perizie e documentazione che economicamente gravose con una
dichiarazione da parte del proprietario dell’immobile. Si auspica invece la
possibilità di produrre una dichiarazione da parte del titolare dell’immobile,
quindi anche il conduttore, con attività di controllo a campione da parte
dell’Amministrazione Comunale, così come previsto nelle delibere sinora
adottate.
8. Varie
- Richiamando il diritto/dovere all’iscrizione all’anagrafe della popolazione
residente quando lo straniero dimostri una dimora abituale, invitiamo
l’Amministrazione ad applicare il principio di uguaglianza di cui all’art. 3
della Costituzione ed evitare comportamenti discriminatori che, in taluni casi,
si sono verificati verso cittadini stranieri, come il rifiuto del cambio di
residenza a familiari, motivato dal cosiddetto “sovrannumero” delle persone
residenti.
- Si auspica la promozione tra utenti e operatori del ricorso a differenti
modalità di traduzione e legalizzazione di atti provenienti da paesi stranieri,
oltre quelli usualmente siglati dalle nostre rappresentanze diplomatiche
estere, come l’apostille valida nei paesi sottoscrittori della Convenzione
dell’Aia del 5 Ottobre 1961, e gli atti prodotti in applicazione della
convenzione di Vienna del 8 Settembre 1976.