giovedì 21 gennaio 2010

Empoli accogliente come nessuno

"Vietato ai cinesi che non parlano italiano". Questo il testo di un cartello affisso da un commerciante di Empoli (Firenze) sulla porta del suo negozio situato nel centro storico della città. L'iniziativa ha suscitato polemiche e reazioni. Il commerciante, intervistato dai quotidiani locali ha voluto specificare che il suo non è stato un gesto razzista "ma di ribellione". L'esercente sostiene infatti che molti cinesi entrano nei negozi fingendo di non conoscere la nostra lingua, non comprano la merce ma si limitano ad osservare come sono cuciti i vestiti.

Ieri pomeriggio, su segnalazione di alcuni residenti, la polizia municipale ha fatto rimuovere il cartello. Poco dopo, secondo quanto riporta la stampa locale, qualcuno ha affisso un cartello di risposta alla provocazione del commerciante in cui è scritto: "Vietato l'ingresso agli americani che non parlano polacco, agli svedesi che non parlano spagnolo e agli svizzeri che non parlano arabo".

Il gesto è stato condannato anche da Luciana Cappelli, sindaco di Empoli. ''Si tratta di una cosa seria e grave - ha dichiarato -. Dobbiamo stare attenti al rischio di far crescere questi sentimenti in città''. ''Empoli non tollera questi gesti, è una città che ha forte il valore dell'integrazione - ha continuato -. Come amministrazione comunale vogliamo stigmatizzare questo comportamento. La polizia municipale ha già effettuato un sopralluogo. Acquisiremo tutti gli elementi del caso, poi valuteremo quali azioni intraprendere, perché vogliamo assolutamente evitare che simili iniziative possano ripetersi''.

Ufficio Stampa
Circolo Arci Thomas Sankara
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