Dichiarazione di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci, e di Ilaria Silvia Scovazzi, responsabile immigrazione Arci Lombardia
Dopo 17 giorni la protesta dei migranti sulla gru di Brescia è finita e, mentre alcuni dei manifestanti sono riusciti a strappare un accordo, per migliaia di persone la situazione è drammaticamente la stessa, se non peggiore. Il rischio ora è che, nonostante le mobilitazioni di protesta continuino (prima fra tutte quella alla Torre Ex Carlo Erba di Milano), si spengano i riflettori sulla Sanatoria-Truffa e sulle sue ingiustizie, facendo calare un pericoloso silenzio anche su quello che sta accadendo a poche ore dalla fine della protesta sulla gru. Il Governo e le forze dell'ordine hanno infatti presentato il conto ai lavoratori stranieri di Brescia dando vita a una retata casa per casa in quella che potremmo definire una caccia al migrante, alla ricerca di una qualsiasi irregolarità amministrativa. La colpa di chi sta subendo queste "ritorsioni" è quella di aver osato alzare la testa e aver chiesto a gran voce che venissero rispettati i loro diritti.
Si usa ancora una volta la linea dura per nascondere le tante ingiustizie delle politiche che il Governo ha ideato con l'unico scopo di raccogliere facili consensi, calpestando i diritti di migliaia di persone. Esprimiamo solidarietà a tutti i cittadini stranieri che in queste ore rischiano l'espulsione e che sono attualmente rinchiusi nei Cie di Milano, Torino e Gorizia, e, tra i tanti, esprimiamo grande preoccupazione per Mohammed Mimmo, uno dei rappresentati più attivi della mobilitazione per il permesso. Mohammed è stato fermato mentre tornava a Brescia dopo aver partecipato al presidio allestito davanti al consolato egiziano di Milano e, portato in questura, è stato trattenuto perché privo del permesso di soggiorno. Chiediamo che vengano garantiti l'assistenza legale e il rispetto dei diritti a lui e a tutti i migranti che, dopo aver partecipato alle mobilitazioni, rischiano l'espulsione.Chiediamo al Governo di fermare le retate e le espulsioni punitive, un ulteriore sopruso sulla pelle di persone che hanno già sopportato troppo e a cui il Governo dovrebbe garantire, invece, le condizioni per costruirsi un futuro dignitoso nel nostro paese. Foto: 17 novembre Messina, Giornata del diritto allo studio
Si usa ancora una volta la linea dura per nascondere le tante ingiustizie delle politiche che il Governo ha ideato con l'unico scopo di raccogliere facili consensi, calpestando i diritti di migliaia di persone. Esprimiamo solidarietà a tutti i cittadini stranieri che in queste ore rischiano l'espulsione e che sono attualmente rinchiusi nei Cie di Milano, Torino e Gorizia, e, tra i tanti, esprimiamo grande preoccupazione per Mohammed Mimmo, uno dei rappresentati più attivi della mobilitazione per il permesso. Mohammed è stato fermato mentre tornava a Brescia dopo aver partecipato al presidio allestito davanti al consolato egiziano di Milano e, portato in questura, è stato trattenuto perché privo del permesso di soggiorno. Chiediamo che vengano garantiti l'assistenza legale e il rispetto dei diritti a lui e a tutti i migranti che, dopo aver partecipato alle mobilitazioni, rischiano l'espulsione.Chiediamo al Governo di fermare le retate e le espulsioni punitive, un ulteriore sopruso sulla pelle di persone che hanno già sopportato troppo e a cui il Governo dovrebbe garantire, invece, le condizioni per costruirsi un futuro dignitoso nel nostro paese. Foto: 17 novembre Messina, Giornata del diritto allo studio