Alla Fiera del Libro di Casablanca, lo scorso febbraio, Rachid Nini
era una «star». Nonostante si fosse mimetizzato sotto un cappellino blu e
dietro un paio di occhialoni neri, veniva fermato in continuazione per
un saluto, un autografo o una foto ricordo.
Rachid Nini, alla fine degli anni Novanta, vive per tre anni in Spagna
da migrante «irregolare». Il racconto di questa esperienza sarà
pubblicato in Marocco, poi in Spagna e adesso in Italia da Mesogea con
il titolo Diario di un clandestino.
Dopo aver collaborato con giornali e tv, nel 2006 fonda e dirige Al Masae, il quotidiano indipendente più venduto in Marocco con oltre 110.000 copie.
Gli studenti che, nei giorni della Fiera del Libro, organizzavano la
grande manifestazione del 20 febbraio consideravano Rachid Nini un
alleato troppo moderato per la sua posizione critica verso il governo
senza mettere in discussione la Monarchia marocchina.
Ciò nonostante, il 29 aprile, Rachid Nini viene arrestato con l’accusa
di «disinformazione» per aver criticato i Servizi Segreti e denunciato
la corruzione di uno stretto collaboratore del Re.
Dopo un processo durato 43 giorni, Rachid Nini è stato condannato a un
anno di carcere e 100 euro di multa per aver «oltraggiato le decisioni
giudiziarie» e «denunciato crimini che non si sono mai verificati».
Nonostante gli appelli di Amnesty International Italia e Reporters sans
Frontières, la notizia non ha avuto alcuna eco in Italia.
Il Comitato di Redazione di Mesogea e la Fondazione Horcynus Orca, lanciano, quindi, due appelli.
Il primo – tramite l’Ambasciata del Marocco in Italia – al Re e al Governo marocchino, perché Rachid Nini venga subito liberato e la libertà di stampa venga rispettata. Diversamente, le riforme annunciate e solo parzialmente realizzate non potranno avere alcuna credibilità.
Il secondo appello è rivolto ai giornali, ai
giornalisti e agli opinionisti italiani perché riprendano e divulghino
una notizia che getta un’ombra inquietante su un paese, il Marocco, che
tiene molto alla propria immagine (non del tutto meritata) di nascente
Monarchia Costituzionale. La libertà di stampa è un valore
irrinunciabile e se la difendiamo con determinazione in Italia, non
possiamo ignorare quando viene calpestata in altri Paesi.
Il Comitato di Redazione di Mesogea
La Fondazione Horcynus Orca