giovedì 14 novembre 2013

Messina in-accogliente

MESSINA IN-ACCOGLIENTE
“Siamo venuti qui perché nel nostro paese non potevamo vivere. Se veniamo qui e siamo trattati come prigionieri, è morire due volte...(frase di un cittadino eritreo richiedente asilo. 12 Ottobre 2013 a Palazzo Zanca;  Notte bianca per la pace e il No Muos)
Da un mese circa è stato istituito un “non -luogo”, cioè un “centro di accoglienza per richiedenti asilo” all’interno della palestra universitaria intitolata a Primo Nebiolo. Nonostante il 13 Novembre scorso la gestione del centro sia stata affidata ad un raggruppamento di imprese (Senis Hospes, La Cascina Global service, Sol. Calatino), che nel loro curriculum hanno la gestione di centri di detenzione per migranti ad oggi, la Prefettura non ha definito chiaramente la situazione giuridica della struttura, dove i migranti sono trattenuti in un regime di semi- detenzione. Già da due settimane il Prefetto Trotta ha inoltre annunciato la prossima creazione di una tendopoli nel campo di baseball del Pala Nebiolo.

Sebbene l’Arcivescovo di Messina sostenga che i migranti: “sono trattati in maniera adeguata”, le condizioni materiali dell’accoglienza all’interno del Pala Nebiolo sono insostenibili: abbigliamento inadeguato alla stagione, carenza di acqua corrente e calda, servizi igienici insufficienti ( solo tre bagni per più di 180 persone), assistenza sanitaria deficitaria.

I richiedenti asilo, presenti al Pala Nebiolo sono ostaggio di una gestione securitaria e solo dal 13 Novembre, dopo più di un mese, la Prefettura di Messina ha autorizzato l’ARCI ad accedere all’impianto sportivo per dare corrette informazioni ai richiedenti asilo sulla loro reale condizione giuridica e assistenza in tema di diritti. L' ACCOGLIENZA NON È UNA QUESTIONE DI ORDINE PUBBLICO, non spetta né ai prefetti né alle forze dell’ordine ma è compito dell'intera città e della sua amministrazione.

Pensiamo sia sterile contrapporre le esigenze degli alluvionati o dei senzatetto a quelle dei migranti, e a coloro che in città hanno voluto cercare nella crisi l’occasione per una guerra tra poveri,  ricordiamo che la storia mediterranea è storia di migrazioni e trae la sua ineguagliabile ricchezza dall'incontro delle culture e dei popoli. Vogliamo precisare inoltre, che le somme utilizzate dal Prefetto per costruire una non-accoglienza provengono in massima parte dalla tassazione dei permessi di soggiorno e dal contributo di mille euro istituito con la sanatoria 2012, soldi, quindi, presi dalle tasche dei migranti stessi e non dal Comune di Messina!
É proprio di questi giorni la dichiarazione dell’OSAR (Organisation Suisse d’Aide Aux Réfugés) secondo la quale l’Italia infrange i suoi obblighi internazionali con le lacune sistematiche del sistema italiano di ammissione per i richiedenti asilo e le persone con diritto di protezione. Sempre più l’Europa individua nell’Italia un Paese non in grado di fornire un’accoglienza dignitosa e rispettosa dei diritti umani.

Oggi più che mai sentiamo l'esigenza di mobilitarci per ciò che sta accadendo, e con l’appoggio dell’amministrazione comunale, che ha accolto le richieste del movimento antirazzista cittadino,  intendiamo dare forza ad una proposta alternativa ed impedire la creazione di una prigione a cielo aperto, in modo che i richiedenti asilo possano essere accolti anche in altre città all’interno del sistema SPRAR gestito dai comuni italiani in antitesi con la mancata accoglienza governativa.

Partecipa all'assemblea cittadina organizzata dalla V circoscrizione che si terrà giorno 15 novembre alle 17.00 presso l'istituto d'arte E. Basile (Annunziata), dove ci confronteremo con i rappresentanti delle istituzioni coinvolte, e prendi  parte alle mobilitazioni che seguiranno.
CIRCOLO ARCI THOMAS SANKARA - TEATRO PINELLI OCCUPATO