MESSINA
IN-ACCOGLIENTE
“Siamo venuti qui
perché nel nostro paese non potevamo vivere. Se veniamo qui e siamo trattati
come prigionieri, è morire due volte...”(frase di un cittadino
eritreo richiedente asilo. 12 Ottobre 2013 a Palazzo Zanca; Notte bianca per la pace e il No Muos)
Da un mese circa è stato istituito un
“non -luogo”, cioè un “centro di accoglienza per richiedenti asilo” all’interno
della palestra universitaria intitolata a Primo Nebiolo. Nonostante il 13
Novembre scorso la gestione del centro sia stata affidata ad un raggruppamento
di imprese (Senis Hospes, La Cascina Global service, Sol. Calatino), che nel
loro curriculum hanno la gestione di centri di detenzione per migranti ad oggi,
la Prefettura non ha definito chiaramente la situazione giuridica della
struttura, dove i migranti sono trattenuti in un regime di semi- detenzione. Già
da due settimane il Prefetto Trotta ha inoltre annunciato la prossima creazione
di una tendopoli nel campo di baseball del Pala Nebiolo.
Sebbene l’Arcivescovo di Messina sostenga
che i migranti: “sono trattati in maniera adeguata”, le condizioni materiali dell’accoglienza
all’interno del Pala Nebiolo sono insostenibili: abbigliamento inadeguato alla
stagione, carenza di acqua corrente e calda, servizi igienici insufficienti (
solo tre bagni per più di 180 persone), assistenza sanitaria deficitaria.
I richiedenti asilo, presenti al Pala
Nebiolo sono ostaggio di una gestione securitaria e solo dal 13 Novembre, dopo più
di un mese, la Prefettura di Messina ha autorizzato l’ARCI ad accedere
all’impianto sportivo per dare corrette informazioni ai richiedenti asilo sulla
loro reale condizione giuridica e assistenza in tema di diritti. L' ACCOGLIENZA
NON È UNA QUESTIONE DI ORDINE PUBBLICO, non spetta né ai prefetti né alle forze
dell’ordine ma è compito dell'intera città e della sua amministrazione.
Pensiamo sia sterile contrapporre le
esigenze degli alluvionati o dei senzatetto a quelle dei migranti, e a coloro
che in città hanno voluto cercare nella crisi l’occasione per una guerra tra
poveri, ricordiamo che la storia mediterranea è storia di migrazioni
e trae la sua ineguagliabile ricchezza dall'incontro delle culture e dei
popoli. Vogliamo precisare inoltre, che le somme utilizzate dal Prefetto per
costruire una non-accoglienza provengono in massima parte dalla tassazione dei
permessi di soggiorno e dal contributo di mille euro istituito con la sanatoria
2012, soldi, quindi, presi dalle tasche dei migranti stessi e
non dal Comune di Messina!
É proprio di questi giorni la
dichiarazione dell’OSAR (Organisation Suisse d’Aide Aux Réfugés) secondo la
quale l’Italia infrange i suoi obblighi internazionali con le lacune
sistematiche del sistema italiano di ammissione per i richiedenti asilo e le
persone con diritto di protezione. Sempre più l’Europa individua nell’Italia
un Paese non in grado di fornire un’accoglienza dignitosa e rispettosa dei
diritti umani.
Oggi più che mai sentiamo l'esigenza di mobilitarci per ciò
che sta accadendo, e con l’appoggio dell’amministrazione comunale, che ha
accolto le richieste del movimento antirazzista cittadino, intendiamo dare forza ad una proposta
alternativa ed impedire la creazione di una prigione a cielo aperto, in modo
che i richiedenti asilo possano essere accolti anche in altre città all’interno
del sistema SPRAR gestito dai comuni italiani in antitesi con la mancata
accoglienza governativa.
Partecipa all'assemblea cittadina organizzata dalla V circoscrizione che si terrà giorno 15 novembre alle 17.00 presso l'istituto d'arte E. Basile (Annunziata), dove
ci confronteremo con i rappresentanti delle istituzioni coinvolte, e prendi parte alle mobilitazioni che seguiranno.
CIRCOLO ARCI THOMAS SANKARA - TEATRO PINELLI OCCUPATO