Al Sindaco
di Messina
Renato
Accorinti
Alla Giunta
Comunale
Oggetto: Pala Nebiolo.
Il prefetto di
Messina Stefano Trotta ha formalmente istituito un non-luogo, un “centro di
accoglienza per richiedenti
asilo”all’interno di una palestra universitaria intitolata a Primo Nebiolo,
aperta il 9 ottobre per ospitare provvisoriamente, massimo 3-4 giorni, un
gruppo di 53 persone, prevalentemente eritrei, provenienti da Lampedusa. Il 5
novembre sono 182 le persone dentro la palestra; Eritrea, Togo, Gambia, Egitto,
Somalia, Ghana le nazionalità accertate.
Una prima valutazione sul PalaNebiolo attiene alla sua natura
giuridica: è stato di fatto creato un
centro di “accoglienza per richiedenti protezione internazionale”, senza
decreto ministeriale e senza i requisiti
minimi di legge. In seguito, il prefetto Stefano Trotta ha emanato, il 30
ottobre, un avviso pubblico per nominare l’ente gestore del Pala Nebiolo o di
altra struttura in fase di individuazione che scadrà il 12 novembre, e il ’1
novembre, ha diramato un comunicato per
evidenziare la ricerca di aree pubbliche, dove allocare una tendopoli.
Le caratteristiche di non-luogo permangono anche nella scelta
di non definire la natura giuridica del
centro nell’avviso pubblico: non è chiaro se verrà istituito un CARA Centro di
Accoglienza per Richiedenti Asilo o un Centro ai sensi della legge Puglia, che
dovrebbe, invece, avere carattere di
temporaneità e provvisorietà.
Le condizioni materiali dell’accoglienza sono al di sotto
degli standard minimi: presenza di malattie
infettive come la scabbia, persone a piedi nudi e con abbigliamento inadeguato
al clima autunnale, brandine senza materassi, insufficienti impianti igienici e
livelli di pulizia. Una situazione non rispettosa dei diritti e della dignità
della persona, che configura dei trattamenti
inumani e degradanti, per cui l’Italia è già stata condannata dagli organismi
internazionali.
Il sistema dello SPRAR, vittima di tagli
indiscriminati, si regge sull’ autonomia e inclusione sociale dei richiedenti
asilo e titolari di protezione internazionale e, come tale, si pone agli antipodi delle scelte
governative di creare dei “non luoghi”.
A fronte di uno Sprar impoverito, la precedente esperienza dei provvedimenti
governativi per l’emergenza Nord africa, hanno fruttato al sistema della
Protezione Civile, milioni di euro, spesi
per il mero sostentamento
materiale.
Il 15 ottobre 2013 il governo ha emanato il decreto
legge n. 120 che garantisce 210 milioni di euro alle “esigenze straordinarie
connesse all’eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazionale”. Detta
somma, verrà recuperata, in massima
parte, dalla tassazione dei permessi di soggiorno e dal contributo di mille
euro istituito con la sanatoria 2012 e le
risorse così reperite potrebbero
essere investite nell’inclusione sociale dei migranti e nel welfare.
I richiedenti asilo potrebbero, invece, accedere allo SPRAR,
il sistema di accoglienza e protezione gestito dai Comuni Italiani attraverso
l’ANCI. Il Comune di Messina ha
inoltrato il 19 ottobre richiesta di accesso al sistema esprimendo la scelta
politica dell’accoglienza non securitaria, e della non criminalizzazione dei migranti conforme ai
principi che hanno contraddistinto la nuova politica di codesta Giunta.
Al circolo Arci Thomas Sankara è stato negato l’accesso alla
struttura, nonostante i richiami alla normativa nazionale ed europea per
garantire un’informazione giuridica neutrale e tutelare le categorie
vulnerabili, e l’accesso al Pala Nebiolo è off limits sia per la Comunità di
S.Egidio che per la Comunità Islamica che ne hanno fatto richiesta, al fine di
lenire le condizioni materiali e spirituali degli ospiti.
Nonostante il divieto, lo sportello SOS diritti dell’Arci è
riuscita ad incontrare un numero consistente di richiedenti asilo, organizzando
assemblee, dentro e fuori la propria sede, e colloqui individuali. Abbiamo
riscontrato, tra l’altro, la mancanza di consapevolezza tra le persone
incontrate sul proprio status giuridico, la presenza di minorenni per i quali
abbiamo richiesto, in Questura, l’accertamento dell’età.
Il Comune di Messina si
è opposto alla realizzazione della tendopoli, ma ora è necessario fermare
l’istituzionalizzazione di un “centro”
dove sono stati trasferiti negli ultimi giorni migranti che, intercettati in mare da “Mare Nostrum”,
sembrerebbero essere arrivati direttamente dallo sbarco. Un luogo, quindi, dove
attendere anche un probabile rimpatrio coatto.
Il 5 novembre realtà tra loro diverse ma accomunate
dalla stessa contrarietà ai fatti del Pala Nebiolo si sono riunite in assemblea
e hanno condiviso un programma comune di mobilitazione. Una mobilitazione dal
basso che invita i rappresentati istituzionali, sindaco ed assessori, a sposare
e sostenere il percorso individuato (sit in venerdì 8 novembre ore 16:00 di
fronte Prefettura, assemblea cittadina nella 5° circoscrizione, perfomance e
letture pubbliche, manifestazione cittadina) contribuendo con scelte politiche
che possano coinvolgere anche i piani nazionali e ministeriali.
Le realtà collettive e
individuali firmatarie richiedono l’attivazione urgente di un tavolo di
confronto sulle tematiche illustrate.
Messina, 5 novembre 2013
Circolo Arci Thomas Sankara
Centro Islamico di Messina
Comitato Territoriale Arci Messina
Amnesty International – Messina
Teatro Pinelli Occupato
Comunità Di Base Messina
Gruppo tematico Immigrazione - Cambiamo
Messina dal basso
Alessia Alessi Consigliera V
Circoscrizione
Francesco Mucciardi Consigliere V
Circoscrizione
Santino Bonfiglio Consigliere IV
Circoscrizione
Federazione dei Verdi - Messina
Arcigay Messina