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In seguito alle violente piogge di questi giorni
le condizioni di accoglienza al Pala Nebiolo di Messina si sono aggravate ulteriormente.
Ieri, giovedì 26 dicembre, un significativo gruppo di richiedenti asilo ha
richiesto all’ente gestore la possibilità di essere spostati, poiché l’acqua
aveva ormai invaso le tende. Già durante la notte precedente la gran parte di
loro non aveva potuto dormire a causa del forte vento e del temporale durato
tutta la notte. Fin dal loro arrivo al Pala Nebiolo i richiedenti asilo avevano
cercato di esporre le problematiche legate all’esistenza nella tendopoli, per
nulla rispettosa dei diritti e della dignità delle persone. Tuttavia, nessuna
risposta concreta è mai arrivata da parte dell’ente gestore o delle
istituzioni; ieri, malgrado le insistenti istanze dei richiedenti asilo di
essere temporaneamente accolti in una sistemazione più idonea alle condizioni
metereologiche, non è stata prospettata
alcuna soluzione immediata. Per l’ente gestore, per la Prefettura, per i vigili
del fuoco che proprio ieri sera hanno ispezionato la tendopoli, la sistemazione
attuale non pone alcun problema. Nonostante l’intervento dell’ARCI per tentare
di avviare una trattativa l’ente gestore (RTI composto da:
Senis Hospes, La Cascina Global Service, Consorzio Sol. Co.) non è uscito fuori dalla struttura. La
prefettura, interpellata, con l’avallo dei vigili del fuoco, ha dichiarato la
tendopoli agibile e abitabile e ribadito l’impossibilità di riaprire la palestra
del complesso sportivo. Alcuni attivisti, visto il fermo rifiuto dei
richiedenti asilo a passare un’altra notte nelle tende tra freddo e pioggia, hanno
trovato loro, in via informale, una sistemazione temporanea presso una
struttura concessa da padre Tonino. Qui un’assemblea di richiedenti asilo e attivisti
messinesi, presente il Teatro Pinelli Occupato, ha deciso di intervenire
pubblicamente in occasione della conferenza stampa di questa mattina, indetta al
Comune sulla questione del Pala Nebiolo, dietro invito informale da parte
dell’Amministrazione. Questa mattina, tuttavia, giunti a Palazzo Zanca insieme
a una delegazione di richiedenti asilo e al loro portavoce, ci siamo visti
opporre un netto rifiuto alla nostra richiesta di prendere la parola durante la
conferenza stampa, e siamo stati costretti a rimanere fuori dalla sala mentre
questa si svolgeva a porte chiuse. A seguire una nostra contro-conferenza, con il
portavoce dei richiedenti asilo che ha illustrato le rivendicazioni della
protesta. Sono emerse le gravissime lacune nella gestione del Pala Nebiolo e il
mancato rispetto della convenzione tra Prefettura ed ente gestore: assistenza
sanitaria carente, presenza di un solo mediatore somalo a fronte di decine di
nazionalità, mancanza di qualsiasi informazione giuridica, vestiario
insufficiente e inadeguato al clima invernale, cibo in quantità insufficienti e
di cattiva qualità, presenza di tre soli bagni per circa duecento persone.
Oltre, ovviamente, all’impossibilità di vivere dentro le tende. Queste
condizioni di esistenza, ha riferito il portavoce dei richiedenti asilo, sono
causa di malattie legate al clima rigido e all’insalubrità del luogo. Per
queste ragioni i richiedenti asilo, a partire da oggi, hanno iniziato uno
sciopero della fame, rifiutandosi di mangiare e di rientrare nella tendopoli
finché non verrà trovata una soluzione dignitosa a questa situazione
inaccettabile. Ribadita la nostra posizione di contrarietà alla istituzione di “centri
di smistamento”, luoghi dove le vite rimangono in uno spazio e in un tempo
sospesi in attesa di essere inseriti nel sistema di protezione. Sollecitato dagli attivisti, il sindaco ha
comunicato di aver invitato l’ASP a effettuare un sopralluogo in data odierna e
ha promesso di impegnarsi a trovare una sistemazione alternativa e immediata. Una
delegazione del Circolo Arci Thomas Sankara accompagnerà oggi il deputato
nazionale Francesco D’Uva (movimento 5 stelle) a un visita ispettiva dentro la
tendopoli.
Aspettando gli esiti di questa giornata,
attivisti e richiedenti asilo rimangono in assemblea permanente a Palazzo
Zanca.
Circolo
Arci Thomas Sankara
Messina, 27 dicembre 2013