Gentile
Redazione,
Vi
scriviamo in merito alla questione dei migranti, che ha, in questi mesi,
animato la scena politica e sociale della nostra città, mettendo in moto una
pseudo accoglienza dal carattere sicuritario e irrispettoso dei
diritti umani, evidenziando inoltre gravi carenze istituzionali.
Questa
mattina, in un articolo da voi pubblicato, si esprimono opinioni che trovano
poca aderenza con i fatti. Parlare di «agitatori che sballottano nelle proprie
auto questi ragazzi venuti da fuori facendo soltanto peggiorare le cose e
mettendo seriamente a rischio la loro incolumità fisica e legale» è capzioso.
Gli “agitatori” sono in realtà attivisti di un ente di tutela
legalmente riconosciuto e, come da Statuto, si sono spesi per il
miglioramento delle condizioni dei richiedenti asilo; essi
hanno inoltre protestato affinché vengano rispettati i diritti umani
che sono garantiti dalla nostra Costituzione e dalle innumerevoli Convenzioni
internazionali che l’Italia ha sottoscritto. Loro funzione è la vigilanza
sul lavoro delle istituzioni, il rispetto delle leggi e, sopra ogni
altra, quello del rispetto della dignità umana.
Il
movimento antirazzista non ha rischiato di far perdere ai migranti lo status di
“richiedenti asilo”, come affermato dal vostro giornalista. Al
contrario, i richiedenti asilo sono stati supportati nelle loro richieste
di protezione internazionale. Inoltre il trasferimento presso
l'ex Casa del Portuale e presso l’Oasi del Sorriso, messa a
disposizione da padre Tonino, si è reso necessario a causa dell’allagamento
della tendopoli durante la pioggia del 26 dicembre.
Gli
“agitatori” hanno inoltre informato i richiedenti asilo che la legge prevede
che vengano ospitati in un Sprar o, in un subordine, in un Cara,
e non in centri di prima accoglienza, come quello di Pozzallo
o in “non luoghi” come l'Umberto I di Siracusa, dove un loro
eventuale trasferimento può essere effettuato solo su base volontaria.
Concludiamo facendovi
i nostri migliori auguri di buon anno con l’auspicio
che con il 2014 si apra una stagione di accoglienza e
solidarietà verso quei profughi costretti ad abbandonare la loro terra e
con l’auspicio che ci siano sempre più “agitatori” pronti a difendere
i diritti umani e a intervenire in favore di chi è più debole.
Cordialmente,
Arci
Thomas Sankara
Teatro
Pinelli Occupato
Messina
30 dicembre 2013